A Torino, soggiorni di gusto
Soggiornare a Torino vuol dire anche regalarsi momenti di gusto alla scoperta di un territorio che dal punto di vista enogastronomico ha molto da raccontare.
La scoperta della prima capitale d’Italia può iniziare dalla sua parte antica, conosciuta come il quadrilatero romano, lasciandosi tentare dalla sua bevanda tipica, il Bicerin a base di cioccolata calda, caffè e crema di latte, squisitezza che ha reso famoso l’omonimo caffè, Al Bicerin, in piazza della Consolata, a due passi dalla splendida basilica.
Torino è la città che conta il maggior numero di caffè storici d’Italia, luoghi densi di fascino, dove, un tempo, artisti, politici e letterati amavano incontrarsi e, tra una chiacchiera e l’altra, non disdegnavano i fragranti pasticcini mignon, come, per esempio, le bignole, da gustare in un sol boccone per non sporcarsi, come facevano i reali di casa Savoia.
Proprio a loro, oltre ai grandi palazzi Residenze Reali Unesco dal 1997, si deve il rito della Merenda Reale, riportato in auge da Turismo Torino e Provincia, tanto nella versione settecentesca, con cioccolata calda e i bagnati, quanto in quella ottocentesca con il golosissimo bicerin.
Momenti di autentico piacere, che si possono rivivere a costi contenuti (10 euro a persona per la merenda del 700 e 12 euro per quella dell’800) in diversi locali di città e dintorni, come, per esempio, al Caffè Platti 1875 o al Caffè Elena; al Caffè Reale Torino e alla caffetteria Orangerie Gerla 1927; da Pepino 1884; da THe Tea-Torrefazione Moderna o al castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Alla maestria dei cuochi di corte si deve anche una cucina ricca di sapori e di storia che, nel corso dei secoli, ha subito influenze popolari e ha fatto sì che, sulle tavole torinesi non mancassero piatti di carattere, come vitello tonnato, acciughe al verde, pesce in carpione, flan di verdure.
Tra i piatti iconici, spiccano la bagna caôda, antica ricetta contadina a base di salsa con olio, acciughe e aglio dove si intingono verdure crude e bollite; gli agnolotti; gli gnocchi di patate e i risotti; il bollito misto; i brasati e il fritto misto.
Immancabili e inconfondibili, i grissini, nelle varianti “stirato”, friabile e dal gusto delicato e “rubatà”, corposi e poco lievitati, a forma di bastoncino, un‘invenzione tutta torinese.
E poi, i formaggi, la cui lista è infinita e deliziosa: dalle robiole, alle tome, dai tomini ai paglierini di consistenza soda o pastosa.
E per finire in dolcezza, l’industria dolciaria torinese vanta l’invenzione dello zabaglione, tuorli d’uovo sbattuti con lo zucchero e il Marsala. Tradizione che viene rivisitata nelle cucine dei ristoranti stellati, ben 14 tra Torino e la sua provincia.
Che il Piemonte sia terra di grandi vini è risaputo; ma che la provincia di Torino ne sia custode, è cosa meno nota. Il territorio è infatti patria di un’importante e antica tradizione enologica; qui si incontrano le zone del Canavese, della Collina Torinese, del Pinerolese e della Valsusa; in tutto, 25 vini DOC da 11 vitigni caratteristici. Tra questi, il più torinese di tutti è il Freisa, un nettare color rubino, leggermente mosso, prodotto nella zona di Chieri e nella vigna urbana accanto a Villa della Regina, a poche centinaia di metri dal centro cittadino.
Ma Torino vanta anche un altro primato: l’aperitivo. Conosciuto in tutto il mondo, il Vermouth è nato proprio qui, nel 1786, da Antonio Benedetto Carpano che, per la ricetta, utilizzo’ il Moscato del Piemonte e i vini corposi del Sud, con estratti e infusioni di circa 30 erbe aromatiche. Esistono vari tipi di Vermouth: rosso, bianco, rosato, dry e extra dry.
A Torino, l’aperitivo è un vero e proprio rito, al quale ci si puo’ consacrare grazie all’iniziativa Extra Vermouth – l’ora del Vermouth di Torino, aromi e sapori da gustare, che prevede 3 degustazioni di Vermouth in purezza oppure 1 degustazione in purezza e 1 cocktail con l’abbinamento di 4 assaggi di piatti o prodotti tipici piemontesi, evocativi del concetto di merenda sinoira, e 1 assaggio dolce (dalle bignole al cioccolato) per concludere in dolcezza.
L’iniziativa ha un costo di 18 euro a persona e sarà disponibile in diversi locali della città, tra cui: Affini, 100 Vini & Affini, Busca, Caffè Elena, Caffè Platti, Cantina da Licia, DDR, Distilleria Quaglia, Gelateria Pepino 1884, Goustò, La Drogheria, Le Putrelle, Mojo Bar, Pasticceria Gerla 1924, Rossorubino, San Giors Ristorante, Scalo Vanchiglia, Smile Tree, Snodo OGR, Stratta, Terrazza Cocchi in Cloud9. Consigliata e gradita, la prenotazione (info@guidaturisticatorino.com).
Crediti fotografici: TURISMO TORINO
Articoli correlati: