Alpbach (Austria), tra fiori e montagna
Ci sono borghi con un fascino particolare, quasi magnetico e Alpbach, in Tirolo (Austria) è uno di questi, con il suo dedalo di casette in legno incorniciate da prati sempre ben falciati, masi silenziosi, boschi che tappezzano montagne dai contorni dolci, levigati nei secoli dal vento e dagli altri agenti atmosferici.
Come potete capire, Alpbach è una specie di Pese dei Campanelli, reso ancor più caratteristico dal fatto che, dalla primavera all’autunno, i balconi e i giardini di tutte le case sono un tripudio di fiori, profumi e colori. Particolare che, in passato, gli ha valso il titolo di Paese più bello d’Europa.
Fino agli inizi del 900, quest’angolo di Tirolo rimase completamente isolato e solo nel 1926 si inaugurò la strada di collegamento con il fondovalle, che aprì le porte anche al turismo. Quattro anni più tardi, in paese si contavano oltre 100 posti letto e nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale si puntò in modo sempre più deciso sull’ospitalità, con particolare attenzione a non snaturare l’anima dei luoghi, mantenendo intatto nelle nuove costruzioni lo stile tradizionale tirolese.
Oggi, all’ombra del Gratlspitz, dove un tempo si estraevano rame e argento, si contano soltanto 713 case, un paio di chiese e 2350 residenti, a cui, ogni anno nella stagione turistica, si aggiungono migliaia di villeggianti. Dire che l’economia del luogo è legata a doppio filo all’agricoltura, all’allevamento, alla pastorizia è quasi un eufemismo, basta visitare le tante aziende agrituristiche che costellano il territorio o partecipare alla festa della transumanza di Reith im Alpbachtal, che coinvolge decine di espositori, gruppi musicali, artigiani, malgari con il loro bestiame bardato a festa e, ovviamente, migliaia di turisti.
L’occasione è ghiotta anche per gustare la Prügeltorte originaria della Brandenbergtal; lo speck e le schnaps (grappe). E poi ci sono i formaggi del caseificio del paese, che raccoglie e trasforma il latte di 65 stalle. Da assaggiare assolutamente, il Graukäse, formaggio grigio ottenuto senza caglio con quel che resta dalla produzione del burro. E’ tradizione servirlo con cipolla cruda tagliata a fette, olio e aceto.
Assolutamente straordinaria è infine la festa paesana di Kramsach, a fine di settembre, presso il Museo all’aperto delle abitazioni tirolesi, di cui vi raccontiamo nel post dedicato. Qui si contano una cinquantina di edifici tradizionali: masi, segherie, stalle e mulini, tutti smontati e rimontati fedelmente, completi di arredi e attrezzi. La cornice è di quelle da favola, con decine di Schützen dai cappelli piumati armati di fucile e centinaia di valligiani nei costume tradizionali.
Info: Austria Turismo