Alpi franco-svizzere / E se fosse uno Ski Safari ?
C’è tanta e bella neve sulle Alpi franco-svizzere, condizione ideale per lanciarsi in un entusiasmante ski-safari lungo i quasi trecento chilometri di piste tutte curve e serpentine, che separano il cantone di Ginevra, in Svizzera, da Chamonix Mont Blanc, sulle Alpi francesi. Un viaggio-avventura in un mare candido, mosso da pareti vertiginose, ghiacciai perenni e dalla mole incombente del Monte Bianco, il Tetto d’Europa.
Il safari inizia a Torgon, località svizzera a pochi chilometri da Ginevra, e termina a Chamonix, proprio ai piedi del Bianco. Pur essendo complesso, l’itinerario è comunque fattibile da chi, sugli sci, se la cava benino. In una settimana si percorrono più di trecento chilometri, superando migliaia di metri di dislivello e decine di pendii non battuti, che definiscono i comprensori di Portes du Soleil, del Grand Massif e dello stesso Monte Bianco. Fatta eccezione per un paio di spostamenti in bus, tutta la traversata si può fare con gli sci ai piedi. E non c’è un tracciato definito. La morfologia delle valli e la presenza di un’efficiente e capillare rete d’impianti di risalita aprono possibilità infinite, con piste di tutte le difficoltà, fuoripista adatti anche ai meno esperti, ripidi canaloni per sciatori allenati e ben preparati.
Il safari si può organizzare anche autonomamente, ci spiegano le guide alpine in loco, occorre avere l’avvertenza di programmare le discese in base agli orari dei mezzi pubblici e portare nello zaino tutto l’occorrente per i pernottamenti nei rifugi e negli alberghi. Se, però, non si ha esperienza diretta dei luoghi, l’organizzazione logistica diventa decisamente difficile; conviene allora studiare accuratamente il tracciato o affidarsi all’esperienza di una guida professionale, almeno per i fuoripista più impegnativi.
Nel safari non ci sono tratti in salita da percorrere con attacchi, sci e attrezzatura da scialpinismo, è sufficiente il normale equipaggiamento da discesa, da telemark o da carving. Indispensabile è una buona preparazione atletica, per riuscire a scendere senza problemi anche 70/80 chilometri al giorno. Solo nel comprensorio di Port du Soleil, tra Svizzera e Francia, si contano oltre 650 chilometri di piste, di cui la più celebre è il Mur de Chavanette, una delle nere più impegnative delle Alpi e, per alcuni, del mondo. Si presenta come un muro scosceso, che solo pochi esperti riescono a scendere senza esitazioni, tutto d’un fiato, fino a Les Crosets. Frequentata in passato dai contrabbandieri, il Mur de Chavanette non è, naturalmente e per fortuna, un passaggio obbligato. In alternativa, si può scendere ad Avoriaz, esclusivo villaggio-salotto, a quota 1800 metri, a due passi dalla frontiera franco-svizzera, raggiungibile solo con gli sci o con carrozze trainate da cavalli.
Da Port du Soleil al Grand Massif il passo è breve, basta salire a Chamossière e scivolare fino a Samoëns, capitale dei tagliapietre, unica stazione sciistica dichiarata monumento storico. Nel suo borgo antico, spiccano bellissimi esempi di architettura tipica e un interessante Ecomusée “Le Clos Parchet”. Tutte cose che vale la pena visitare. E se non si resiste alla voglia matta di sciare, non resta che tuffarsi nei 40mila ettari di comprensorio del Gran Massif, con cinque attrezzatissime stazioni e 265 chilometri di piste segnalate e collegate. Si può quindi sciare per un’intera giornata senza dover percorrere due volte la stessa pista.
Da qui il Monte Bianco è davvero vicino; basta un rapido trasferimento in autobus per raggiungere Chamonix, reginetta delle Alpi francesi, adagiata proprio ai piedi del Tetto d’Europa. Dal paese, un’ardita funivia sale ai 3482 metri dell’Aguille du Midi, dove inizia la leggendaria Vallée Blanche: venti chilometri di discesa fuoripista per scoprire un paesaggio grandioso, tra i più suggestivi delle Alpi.
La Vallée va percorsa senza fretta, proprio per riuscire ad apprezzare le mille sfumature del suo solenne profilo di ghiaccio e di granito. Un profilo dominato da montagne imponenti, che hanno visto nascere la storia dell’alpinismo. Sempre sci ai piedi si raggiunge nuovamente Chamonix, dove termina non solo il safari, ma anche un’avventura memorabile.
Periodo consigliato : da gennaio ad aprile; per le discese fuoripista e sempre, assolutamente, necessario prendere precise informazioni in loco sulle condizioni del manto nevoso.
Link utili : Svizzera Turismo www.myswitzerland.com www.lake-geneva-region.ch
Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance.com www.ski-france.com