Alta Val Taro, quando l’Emilia diventa wild
Là dove i boschi si arrampicano sulle colline e la pianura parmense lascia spazio all’Appennino, si apre l’Alta Val Taro, un mondo piccolo, verdissimo, a tratti selvaggio, che si specchia nelle acque del fiume da cui prende il nome, uno degli affluenti di destra del Po.
Un mondo fatto di borghi che spuntano sulle alture; monumenti e musei che raccontano i passi della storia; boschi che ammantano intere colline; cammini millenari, come l’arcinota Francigena o la Via degli Abati, che da Bardi scende a Borgotaro, passando per la pieve di San Cristoforo, dove i recenti scavi archeologici hanno portato alla luce sepolture e mura antiche. O come la Via Marchesana, che attraversa ben quattro regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana.
Per molti nordemiliani, l’Alta Val Taro è anche sinonimo di via del mare, di strada e autostrada della Cisa che, tornante dopo tornante, collega la Pianura Padana ai lidi della Versilia.
Insomma: un luogo facile da raggiungere, difficile da dimenticare, come recita l’attuale campagna estiva.
UNO SGUARDO D’INSIEME
L’Alta Val Taro, nel cuore dell’Appennino parmense, ai confini con Liguria e Toscana, è sicuramente una meta ideale per l’estate 2020. Ampi spazi e distanziamento non sono certo un problema e le mille opportunità di fare sport e vita all’aria aperta rendono questo piccolo gioiello verde ancora più attraente.
Ci troviamo in un territorio assolutamente genuino, tutto da esplorare, dove i paesi di Albareto, Borgotaro, Bedonia, Compiano e Tornolo sprigionano la tipica quiete dei luoghi di montagna, pur con tutti i servizi della città.
Oltre alla natura e alla bellezza paesaggistica, a farla da padrona è anche una gastronomia coi fiocchi, declinata da specialità uniche: funghi porcini di Albareto e Borgotaro; il Parmigiano Reggiano di montagna; i tartufi di Bedonia; la torta di patate e altre specialità salate che profumano di verdure dell’orto; le castagne, la dolce Spongata e molto altro.
In un contesto così ricco, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra le numerose proposte di Turismo Valtaro per escursioni guidate fra boschi e colline, gite in mountain bike, visite culturali, passeggiate a cavallo o con i pony per i più piccoli.
Da non perdere assolutamente, le escursioni nella Riserva Naturale dei Ghirardi, 370 ettari di grande natura, all’interno dell’omonima Oasi del WWF, con una fitta rete di sentieri che si possono fare anche in autonomia. La Riserva ospita habitat rarissimi e un paesaggio incantevole, che cambia veste al ritmo delle stagioni.
I fitti boschi di cerro sono la casa del lupo, del cinghiale e di squadroni di caprioli; puntando gli occhi al cielo, non è raro avvistare il falco pecchiaiolo o l’averla piccola; mentre sui calanchi punteggiati di orchidee caccia indisturbata la cicindola, chiamata la tigre degli insetti.
I PAESI
Borgo Val di Taro, a 411 metri sul livello del mare, è considerato il capoluogo della vallata. e nonostante le dimensioni da borgo di montagna, schiude un centro storico che è una specie di museo open air.
Quattro passi su Via Nazionale consentono di ammirare facciate, portali e cortili di numerosi palazzi settecenteschi, come Palazzo Boveri, la cui facciata fu decorata sfarzosamente nel 1714, in occasione del passaggio della regina Elisabetta Farnese.
Anche le chiese non sono da meno, come quella romanica di San Domenico e quella principale di San Antonino, un tripudio di barocco e bellezza.