Bressanone, cosa fare nelle sue foreste

Bressanone vista dai boschi, credits Brixen Tourismus/ Andreas Tauber
Il 21 marzo non segna solo l’inizio ufficiale della primavera, ma è anche la Giornata Internazionale delle Foreste, istituita nel 1971 dalla FAO, per richiamare l’attenzione sul rischio di distruzione globale di questi preziosissimi polmoni verdi.
Dopo la terribile tempesta Vaia di fine ottobre 2018, che ha distrutto vaste aree boschive nelle Dolomiti e ha risparmiato in gran parte Bressanone, la foresta ha assunto un significato ancor più importante per la popolazione e i numerosi visitatori.
La città vescovile adagiata sui fiumi Isarco e Rienza è infatti circondata da foreste, alcune delle quali si estendono fino ai suoi confini, per un totale di circa 4.799 ettari di bosco, tanto quanto 6.721 campi da calcio tappezzati di abete rosso, larice, pino bianco e nero, pino cembro, faggio e quercia, che producono aria buona e salubre.
Benessere nel bosco

Bressanone, Jogging nel bosco, credits My Arbor/Benno Prenn
La popolazione locale ha sempre saputo che la foresta fa bene alla salute e i boschi di Bressanone sono una sorta di centro terapeutico naturale per la gestione dello stress.
In Giappone. questo fenomeno è conosciuto come Shinrin-yoku. cioè terapia della foresta, inclusa addirittura nell’assicurazione sanitaria dei cittadini.
Tornando a Bressanone, è importante dire che, chi desidera vivere un’esperienza a diretto contatto con le foreste trova qui diverse possibilità: bagni e gettate di vapore nel bosco, escursioni guidate, alberghi interamente dedicati alla foresta.
Markus e Renate Huber, per esempio, amano il bosco sulla Plose, la montagna a panettone che domina la città ed è proprio qui, in un’area boschiva sopra St. Andrä, che hanno realizzato il sogno di un hotel sugli alberi, con vista Dolomiti. Gli ambienti sono ovviamente tutti in legno e non c’è angolo dove non si avverta l’anima del bosco.

Bressanone, esterni del My Arbor, credits Benno Prenn
Il My Arbor, questo il suo nome, offre anche un’area termale con la Wood Sauna e la Forest Sauna, che sprigionano effluvi speciali, facendo del bagno nella foresta un momento di un percorso meditativo di mindfulness, che attiva tutti i sensi.
Sempre sulla Plose, Stefan Hinteregger e sua moglie Teresa hanno aperto il FORESTIS. All’edificio storico sono state aggiunte tre torri suite, modellate sulla forma di tronchi d’albero e di altezze diverse, che si innalzano verso il cielo proprio come alberi e si integrano perfettamente nel paesaggio circostante. Il tema della foresta domina anche nella spa e nella cucina naturalistica dello chef Roland Lamprecht.

Bressanone, trattamenti wellness nella foresta credits My Arbor/ BennoPrenn
Sempre la foresta ha ispirato la famiglia di albergatori Sanoner nel loro nuovo progetto dell’AKI Family Resort Plose, dove i bambini hanno a disposizione ampi spazi di gioco all’interno e all’esterno, e i genitori un’area spa sotto gli alberi del bosco circostante, con saune e full immersion nella foresta, che rappresenta il tema dell’escursione meditativa settimanale.
Esperienze nel bosco

Bressanone, veduta sui Laghi Gelati , credits
La foresta fa bene, la foresta dà forza, soprattutto in uno dei luoghi di potere più spettacolari: il Colle Libero sopra Eores, sul versante meridionale della Plose.
Nel mezzo di una radura boschiva si trova la piccola cappella di pellegrinaggio Maria Hilf, con numerosi ex-voto alla Madre di Dio. Il sentiero di contemplazione con 14 stazioni sulla Passione di Cristo attraversa un bosco di conifere e passa accanto a due sorgenti di acqua potabile.
Da metà luglio a metà settembre, ogni martedì, si svolge l’escursione guidata ai Laghi Gelati (1.970 m), una gemma naturale nascosta all’inizio della valle di Scaleres.
Passando per prati alpini in fiore e attraverso fitti boschi di conifere, l’escursione fisicamente impegnativa conduce a una radura ai piedi dell’Eisköfele (2.421 m) nelle Alpi Sarentine. Al suo interno si trovano i due laghi Gelati, che invitano i più audaci a fare un tuffo nelle loro acque fredde.
I Sapori del bosco

Bressanone, Levin Gruten nell’orto del suo ristorante, credits Tim Schardt Typo
Funghi, bacche, aghi di pino, pigne e germogli di abete rosso. Non sono gli ingredienti di una pozione magica di un druido, ma quelli che dalla foresta arrivano nelle cucine di alcuni ristoranti e rifugi della zona.
Christoph Hinteregger, per esempio, è lo chef della Rossalm sulla Plose. In estate il tema del suo menu è proprio la foresta; ecco allora aperitivi e cocktail con sciroppo di pino cembro o timo serpillo, canederli allo speck e polenta di Storo con finferli freschi.
Ai piedi del Sass de Putia, c’è la Halslhütte, dove il gestore del rifugio Martin Messner prepara ogni giorno tagliatelle fatte in casa con finferli e funghi porcini appena raccolti nel bosco vicino, oltre al tradizionale gulasch di cervo con finferli freschi. E a fine pasto, liquore di pino mugo e grappa di mirtilli.
Florian Fink, padrone di casa e capo cuoco del fink Restaurant & Suites, aperto di recente sotto i portici storici di Bressanone, attribuisce grande valore alla regionalità e alla stagionalità.
Con passione e dedizione, raccoglie personalmente nella foresta germogli di abete rosso, pigne e altri tesori, che vengono lavorati, marinati o fermentati, a seconda della stagione.
I sapori della foresta si riflettono nella sua cucina creativa: risotto al Termeno con germogli di abete rosso; sella di vitello in crosta di erbe di bosco; guancia di manzo brasata con salsa di sambuco e composizioni dolci, come il sorbetto Jacobus con pigne marinate e il dessert al miele con gelato al miele di abete rosso.
Le note decise delle erbe, delle verdure e della foresta caratterizzano anche la cucina dell’Haller Suites & AO Restaurant, dove il capo chef Levin Grüten reinterpreta con grande estro i piatti della tradizione.
Con cereali, verdure dell’orto, carne di selvaggina e pesce, Levin crea piatti speciali come la tartare di cervo con finferli, cavolo rosso e more o le pappardelle con ragù di camoscio, more e germogli di abete rosso.
L’habitat del bosco

Bressanone, escursione nei boschi, cretits Brixen Tourismus
Noi umani cerchiamo e troviamo svago nella foresta, ma è importante considerare che il bosco è un habitat per piante e animali selvatici a cui dobbiamo avvicinarci con rispetto, seguendo alcune semplici regole.
Come, evitare il più possibile di far rumore; non lasciare rifiuti; raccogliere funghi solo con il permesso delle autorità competenti.
Molte piante e fiori sono protetti e non devono essere raccolti; i cani vanno tenuti al guinzaglio per non disturbare gli animali selvatici. che si mostrano soprattutto all’alba e al tramonto, mentre alcuni sono attivi solo di notte.
Ma camminando, si può avere la fortuna di avvistare un cervo, un capriolo o una volpe, o udire il richiamo di un falco, il tipico martellare di un picchio contro il tronco di un albero e il canto di numerosi uccelli.

Una passeggiata nel bosco per tutte le età, credits Brixen Tourismus/Andreas Tauber
Il sottobosco è invece il regno di formiche e coleotteri, mentre fragoline, lamponi e mirtilli offrono piccole esplosioni di sapore.
Un’escursione guidata da un esperto di trekking o da un naturalista trasforma una semplice passeggiata in un’esperienza straordinaria, perché sono loro i veri custodi dei segreti della foresta.
Qualche consiglio sull’equipaggiamento, infine: scarponcini comodi, zaino, bastoncini e abbigliamento da trekking, giacca antipioggia, borraccia e per le escursioni più lunghe, anche qualcosa da mangiare.
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