Canton Ticino, natura e bellezza
E’ il cantone svizzero dal clima mite e l’ambiente mediterraneo perfettamente integrato con valli e passi alpini, il Ticino. Uno scampolo di mondo elvetico a sud delle Alpi dove storia, arte e architetture dialogano con una natura e un paesaggio bellissimi, che lo rendono punto di fuga ideale per una gita o un weekend di primavera.
Un piccolo mondo da assaporare senza fretta, tra una visita ai castelli di Bellinzona, una salita al Monte San Salvatore sopra Lugano, un’escursione alla Capanna Cristallina e molto altro. Venite a scoprirlo con noi.
I CASTELLI MEDIEVALI DI BELLINZONA
Per chi ama avventurarsi tra le pieghe della storia e le mura di fortezze imponenti, ecco il circuito dei castelli di Bellinzona, Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro regalano un tuffo a tutto tondo nel medioevo, quando duchi e confederati si sfidavano a colpi di spada protetti dalle loro pesanti armature. Le mura di questi manieri furono innalzate dai Duchi di Milano attorno al ’400, per impedire ai Confederati svizzeri di avanzare verso sud, poiché Bellinzona godeva di una posizione strategica.
Percorrerne le cinte merlate, passare attraverso porticine intagliate nella pietra, visitarne le stanze segrete e immaginare come doveva essere la vita a quel tempo è davvero un’esperienza da non perdere.
Dal Palazzo Cantonale di Bellinzona, imboccando la Salita al Castello (oppure da piazza Nosetto o piazza della Collegiata), si arriva agevolmente al Castel Grande, uno dei simboli cittadini, il più antico e imponente ma, allo stesso tempo, rassicurante, una sentinella che veglia sul centro storico. Chi non ama camminare può raggiungerlo in ascensore da piazza del Sole e godersi in tutta tranquillità il gran colpo d’occhio che offrono le belle mura merlate, la Torre Bianca e quella Nera, gli scampoli di verde e di vigneto che avvolgono il tutto. Molto ben conservata, la cinta muraria orlata da merli impeccabili custodisce all’interno cunicoli sovrapposti e un camminamento di ronda esterno. Gli interni sono stati restaurati negli anni ’80 del secolo scorso e l’ala sud ospita il Museo di Castel Grande, la cui sezione storico-archeologica documenta 6500 anni di presenza dell’uomo sulla collina.
Il Castello di Montebello, detto anche il Piccolo, sorge invece a est del centro di Bellinzona ed è raggiungibile a piedi per la Salita Motta, vicina a piazza della Collegiata, oppure in auto, percorrendo una strada che si stacca da viale della stazione. Fu costruito nel XIII secolo e di quell’epoca conserva un magnifico mastio trapezoidale, mentre le parti restanti subirono ampliamenti e rifacimenti nei due secoli successivi. Gli interni ospitano il Museo Civico, che racconta la storia della città.
Terzo castello assolutamente da non perdere è quello del Sasso Corbaro, detto anche di Untervaldo, il più alto di tutti, costruito alla fine del XV secolo, dalla cui terrazza panoramica l’occhio cattura la valle del Ticino fino al Lago Maggiore. Le linee architettoniche sono semplici ma eleganti, valorizzate dalla pianta a quadrilatero, dal mastio pronunciato e da quel che rimane dell’antica torre di vedetta. Lo si raggiunge da via Artore e via Sasso Corbaro, a est del centro storico di Bellinzona e oltre a ospitare mostre tematiche e temporanee, ha al suo interno anche il Museo d’Arte e delle Tradizioni Popolari del Ticino.
MONTE SAN SALVATORE-MORCOTE
Simbolo di Lugano e meta irrinunciabile di escursioni panoramiche, il Monte San Salvatore non offre soltanto bellissime vedute su ogni lato, ma anche infiniti itinerari per camminatori. Un grande classico è il tour che dalla cima raggiunge il lago a Morcote attraverso boschi silenziosi di castagni. La salita a piedi è inoltre un optional, dato che in 12 minuti la funicolare da Lugano-Paradiso porta a quota 909 m. Per conquistare la vetta ci vogliono circa dieci minuti. Qui il panorama a 360° è quasi indescrivibile, lo sguardo spazia dal lago di Lugano alla Pianura Padana, arrivando alle vette delle Alpi svizzere e savoiarde.
La successiva discesa a Morcote ha un inizio piuttosto ripido, ma da Ciona si cammina senza grandi dislivelli su comodi tracciati escursionistici. Passando per il Santuario della Madonna d’Ongero (XVII secolo), la strada scende da Carona (borgo di artisti dove visse anche Hermann Hesse) all’Alpe Vicania, il cui grotto, in estate, attira frotte di turisti e valligiani. Infine, superato un bel bosco di castagni e scendendo oltre cento gradini, si arriva a Morcote ovvero la perla del lago, con le sue stradine, i portici, le facciate decorate dei palazzi d’epoca, che nel 2016 gli hanno valso il titolo di Villaggio più bello della Svizzera. Da qui, il rientro in battello a Lugano chiude in bellezza una piacevole escursione.
PECCIA – CAPANNA CRISTALLINA
Le capanne rappresentano il punto di partenza ideale per i camminatori e gli appassionati di trekking ad alta quota. Incastonate in un paesaggio tipicamente alpino o su terrazze che offrono una vista imperdibile, queste strutture, insieme ai rifugi del Ticino, sono un patrimonio prezioso a disposizione degli amanti della montagna.
Partendo, per esempio, da Peccia, si sale verso Camblee, dove ci si imbatte in una vecchia torba diventata una specie di museo a cielo aperto. Passando invece da Mogno, si può fare una breve tappa alla chiesa di San Giovanni Battista progettata dell’architetto Mario Botta e proseguire per Fusio, villaggio dalle notevoli costruzioni. Da qui, si può già scorgere il bacino della diga del Sambuco.
Incamminandosi lungo il sentiero che costeggia il lago, si può infine raggiungere la zona del Narèt coi magnifici laghetti, un’escursione piacevolissima, adatta anche a famiglie con bambini. Ritornando infine a Fusio, si può continuare fino alla Capanna Cristallina, a quota 2572 metri, il primo rifugio moderno realizzato dal Club Alpino Svizzero, tra Levantina e Val Maggia.
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Crediti fotografici: Ticino Turismo