Corsica Buongustaia
Tranquilli. I tratti della Corsica di sempre ci sono tutti: spiagge di sabbia candida; insenature con acque così trasparenti che sembrano non avere consistenza; borghi marinari che ti stregano al primo impatto; montagne incappucciate di neve; gole, forre e canaloni che incutono soggezione anche ai camminatori più esperti e cittadine di carattere che coltivano imperterrite le loro tradizioni.
Quello che meno si conosce della Corse è invece il cibo, capitolo ricco e intrigante, patrimonio che nulla ha da spartire con quello della madrepatria Francia, non fosse altro per la semplicità e la genuinità delle materie prime, fattori a cui i corsi tengono moltissimo e che stanno alla base della cucina isolana. Una cucina che fa abbondante uso anche di erbe aromatiche, grazie alla generosità della macchia mediterranea.
Anche noi abbiamo scoperto piccoli tesori lungo un itinerario che da Bastia tocca Corte, nel cuore dell’isola e sfocia ad Ajaccio, da nord-est a sud-ovest, attraversando l’interno, un mondo senza tempo, disegnato da una natura dai tratti primordiali.
A Bastia, per esempio, esaurito il doveroso giro turistico (non è solo città scalo dei traghetti, schiude anzi angoli bellissimi, come Place St.Nicolas, animata la domenica mattina dal mercatino delle pulci, con bancarelle che stanno all’ombra delle palme e della statua di Napoleone, o la serie di meravigliose chiese e chiesette barocche), scopriamo Senteurs Corses, al civico 2 di Place de l’Hotel de Ville, dove impera il profumo degli insaccati prodotti con le carni saporite di maialetti selvatici: prosciutto di Niolo, salame di Quenza, lonzo, coppa, figatelli (salsiccia di fegato), filetto di maiale, conservato intero sotto uno strato di grasso.
E poi i formaggi, altro capitolo top, che spazia dai caprini di diversa stagionatura al tipico brocciu, forse il più famoso, prodotto con caglio e latte di pecora o capra, e simile nell’aspetto alla ricotta, ma molto più saporito e profumato, impiegato anche in diverse ricette isolane.
Il tempo per un Cap Corse, il tipico aperitivo rosso a base di chinino, alla storica Maison Mattei, e via verso Corte, a sud-ovest, percorrendo la N193 che segue per un tratto la costa e si insinua poi all’interno. Corte, con il suo centro storico appollaiato su un dirupo è un luogo davvero incredibile. La Citadelle, fortificazione del XV e XVIII secolo, ne sorveglia l’abitato e ospita il Musée de la Corse, un ricco spaccato della civiltà isolana con sezioni dedicate ai pastori, ai contadini e alla società moderna, forte di industrie e turismo.
Trovandosi nel Parco Naturale Regionale della Corsica, Corte è anche apprezzatissima come base per escursioni di trekking e canyoning nel cuore selvaggio dell’isola, con foreste spettacolari, vette severe dove la neve indugia a sciogliersi e torrenti impetuosi, gonfi d’acqua per buona parte dell’anno. Il Parco è un polmone verde che occupa il 40% della Corsica, coinvolgendo ben 145 comuni ed è attraversato dal Grande Randonnée, con una miriade di sentieri per tutti i gusti e capacità.
Restando però in tema di sapori, vale la pena, a Corte, fare una capatina in due storiche fornitissime botteghe, che si annidano tra stradine acciottolate e angoli fioriti: Alimentation Ghionga, in Rue de Vieux Marché e l’Andatu, in Cours Paoli 26, entrambe con un’ampia scelta di specialità tipiche, che vanno dai salumi ai formaggi, passando per i vini e birra locale.
A proposito di birra, abbiamo scoperto che in Corsica se ne producono tre tipi: Pietra, a base di castagne, dal bel colore ambrato e gusto gradevole, non forte; Colomba, chiara e molto dissetante e Torre, rossa rossa, con sentori di macchia mediterranea.
Tornati sulla N193 per raggiungere Ajaccio, decidiamo di fare una deviazione a est, per raggiungere Aléria e visitare non solo i preziosi reperti archeologici di quella che fu la capitale amministrativa dell’isola fino all’arrivo dei Vandali nel 420 d.C., ma anche una distilleria artigianale coi fiocchi, Domaine Mavela, fornitissima in fatto di liquori, vini, grappe, birre e prodotti regionali.
Ajaccio, tappa finale del nostro tour nella Corsica gourmet, ci accoglie in una luce avvolgente di tarda primavera, che ci accompagna nelle visite di rito: Casa natale di Napoleone Bonaparte, in Rue Saint Charles; cattedrale barocca di Notre Dame de L’Assomption; Cappella gesuita di Saint Erasme protettore dei pescatori; Pinacoteca Fesch.
Spazio infine alla cucina locale, con le specialità de La Floride, ristorantino dalle parti del Port Charles Ornano, rinomato per il pesce freschissimo; il posto ideale per gustare la tipica Cassoulet, una zuppa di pesce guarnita di cozze o un delicato San Pietro all’origano e aceto balsamico.
Link utili: www.visit-corsica.it www.rendezvousenfrance.com
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