Il più alto è il Rifugio Lagazuoi, a quota 2755 metri, proprio sulla vetta della montagna omonima, raggiungibile in funivia dal Passo Falzarego. Dalla terrazza il panorama è grandioso: decine di vette si stendono a 360 gradi davanti agli occhi, tanto che sembra di stare a metà tra il mondo e le nuvole.
Il rifugio è una base comoda non solo per lo sci, ma anche per andare alla scoperta del Museo all’aperto della Grande Guerra (il sistema di camminamenti, forti, trincee, gallerie scavato nel ventre della montagna dalle truppe italiane durante la Prima Guerra Mondiale per tener testa all’esercito austriaco nemico); per escursioni nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e in quello collegato di Fanes e Sennes, in Val Badia. Al ristorante si gustano piatti tipici come polenta con capriolo in salmì e strudel. E chi vuol pernottare trova sia camere che spaziose camerate con letti a castello e uso della biancheria.
Sulla Forcella Nuvolao, spunta il Rifugio Averau, a quota 2416 metri, raggiungibile con gli sci, a piedi o con la seggiovia dal Passo Giau. Dalla sua terrazza la vista sulla Marmolada e il Monte Civetta è fantastica, e ai suoi tavoli si gusta una cucina molto raffinata, frutto della maestria e della ricerca continua dei proprietari, Paola e Sandro Siorpaes, che propongono “cappelli d’alpino (un raviolo ripieno di formaggio e noci) con pomodorini freschi”; “timballo di crespelle con luppolo e fagiano a strati”; “tagliata di cervo, mele e noci con verdure alla griglia” e “croccantino semifreddo alle mandorle”. Il rifugio dispone anche di 19 letti in due camerate, con docce e servizi.
Direttamente sulle piste, il Rifugio Scoiattoli, a 2225 metri di quota, è un posto privilegiato per ammirare le 5 Torri e le altre vette innevate dalla terrazza, o immersi nell’acqua calda della grande tinozza d’abete, che la famiglia Lorenzi, proprietaria del rifugio, ha sistemato lì accanto, per offrire, a metà pomeriggio, una pausa rilassante a contatto con la natura. Sotto la vasca, una stufa a legna mantiene l’acqua sempre ben calda e ai “bagnanti” è offerto anche un calice di champagne. Uno spettacolo davvero curioso, che diventa quasi surreale, quando a fare da sfondo è un’abbondante nevicata. Oltre a una cucina buona e curata (specialità è lo “speck in crosta”), al pernottamento in camerate con uso della biancheria, il rifugio organizza anche la salita serale con la seggiovia illuminata, una cena tipica e il ritorno a valle in slittino.
Link utili : Cortina Turismo
Post correlati : Cortina d’Ampezzo (Bl), è qui la festa !
Dolomiti / Il Giro della Grande Guerra
Cortina d’Ampezzo (Bl), le piste più belle
Fine inverno gourmet a Cortina d’Ampezzo
La Regina in rosa, l’8 marzo a Cortina