Costa Rica, nei Parchi dell’Eden
Eh sì, aveva proprio ragione quell’arguto cronista-viaggiatore, che del Costa Rica ebbe a dire che è come vedere il mondo in un barattolo, tutta la biodiversità della fascia dei tropici concentrata in un’area che è poco più del doppio della Lombardia.
Perché, in questo tranquillo staterello del centro America, stretto tra Atlantico e Pacifico, la varietà degli ambienti e dei paesaggi è incredibilmente grande. Anzi grandissima!
Basti pensare che qui vive il 5% della flora e della fauna dell’intero pianeta, con numeri che, da soli, dicono tutto: più di 200 specie di mammiferi, tra cui esemplari a rischio di estinzione come bradipi, giaguari e tartarughe; 50 mila specie di insetti; 2000 tipi di orchidee e 850 specie di uccelli, tra cui il quetzal dalla lunga coda variopinta, che ispirò il mito maya del serpente piumato.
TRA PARCHI E AREE PROTETTE
In questo lembo di centro America, che sembra la perfetta trasposizione del biblico Eden, dove la tipica espressione pura vida fiorisce sulla bocca di tutti e se ne capisce il perché, non c’è miglior cosa che attrezzarsi da moderni esploratori e visitare il maggior numero possibile di parchi e aree protette (sono circa una trentina), che occupano più di un quarto del Paese.
IL PARCO NATURALE BRAULIO CARRILLIO
Il primo che visitiamo è il Parco Naturale Braulio Carrillo, nella zona della Valle Central, 46mila ettari di foresta pluviale, montagne che si innalzano dal verde, un paio di vulcani inattivi e cascate di cristallo.
La gran parte dei visitatori, ci spiegano le nostre guide, si limita a un’escursione lungo la strada che divide in due l’area protetta, collegando la capitale San Josè a Puerto Limón.
Ma questo polmone verde, adagiato tra le pianure caraibiche e i 2906 metri del Vulcano Barva, merita molto ma molto di più. Perché è un caleidoscopio di habitat tra loro diversissimi, dove si possono avvistare colonie di scimmie, pecari, giaguari e uccelli meravigliosi, come tucani e colibrì.
La zona del Vulcano Barva, in particolare (l’escursione di circa 4 km parte da Sacramento), è tra quelle ideali per avvistare il variopinto quetzal con la sua coda lunghissima e per immergersi nella prosperosa bellezza di questa foresta in cui le precipitazioni annuali raggiungono cifre da record.
IL PARCO DI SANTA ROSA
Radicalmente diverso è il paesaggio che troviamo nel Parco di Santa Rosa, sulla costa nord occidentale, nella provincia di Guanacaste. Quasi 50 mila ettari di foresta tropicale secca, la più vasta dell’America Centrale, il cui nome è legato all’Hacienda Santa Rosa, dove, nella seconda metà del secolo scorso, 9000 ticos, costaricani di tutte le classi sociali, respinsero gli invasori nordamericani capeggiati da William Walker.
Settembre e ottobre sono i mesi più indicati per osservare le tartarughe marine; mentre la stagione secca, quando le piante decidue perdono le foglie, è ideale per scoprire una fauna ricchissima, che spazia dalle scimmie ai pappagalli a una ventina di specie di pipistrelli.
Lungo il sentiero chiamato dell’Indio nudo, ci imbattiamo in una curiosità tutta costaricense: l’Albero del Turista, pianta decisamente singolare, la cui corteccia si spella come la pelle dei turisti non abituati al sole tropicale, ci spiegano sorridendo i locali.
NEL MANUEL ANTONIO NATIONAL PARK
Chilometri di costa ricoperta da spiagge bianche lambite da foreste rigogliose, promontori con vista splendida sul Pacifico e una rete di sentieri ottimamente segnati e tenuti sono i punti di forza del Manuel Antonio National Park (7 km da Quepos), il più piccolo dei parchi nazionali della Costa Rica. Un’area protetta molto frequentata ma anche molto rispettata, dove le spiagge sono pulitissime e si possono fotografare senza difficoltà scimmie, lemuri e iguane che sembrano sculture. Se vuoi, puoi prenotare qui la tua visita guidata nel parco.
IL PARCO NAZIONALE DEL CORCOVADO
Da Bahía Drake, seguendo la costa, è anche possibile raggiungere a piedi o in barca il Parco Nazionale del Corcovado, altro gioiello verde, che ospita la colonia più numerosa di pappagalli ara macao della Costa Rica e offre scenari marini e silvestri più che suggestivi.
Ambienti dal tratto così potente da sembrare quasi irreali e perfetti per quelle pagine di Jurassic Park, che lo scrittore Michael Crichton ambientò proprio qui.
ANDAR PER VULCANI
Ma le sorprese non sono finite, perché, in Costa Rica, anche i vulcani tengono a battesimo parchi e aree protette. Come nel caso del Poàs, vulcano attivo dalla notte dei tempi (11mila anni), a una trentina di km dalla capitale San Josè, attorno al quale ruotano i 5600 ettari di un piccolo ma spettacolare Parco Nazionale.
Dal suo cratere principale, occupato da un lago e largo più di un chilometro e mezzo e profondo circa trecento metri, si innalzano vapori sulfurei e geyser, che rendono la cornice straordinariamente primordiale.
Il Poás è oggi relativamente tranquillo, ma può accadere che le visite siano sospese quando le emissioni superino per intensità i livelli di sicurezza.
Oltre al vulcano, alle cui falde si estendono rigogliose piantagioni di caffè, il Parco ospita la foresta pluviale equatoriale più accessibile del pianeta con bellissimi sentieri di trekking.
Ancora attivo è invece l’Arenal, nel cuore dell’omonimo parco, sopra il villaggio di Fortuna de San Carlos (4 ore di bus da San José).
Dopo la paurosa esplosione del secolo scorso, che costò la vita a una settantina di persone, il vulcano continua a mostrare segni d’inquietudine, con sbuffi pirotecnici, colonne di cenere e colate (spettacolari quelle notturne), evidenti soprattutto sui versanti occidentale e settentrionale.
Guarda anche il video e se sei interessato a un’avventura into the wild, con tanto di avvistamento dei coccodrilli sul fiume Tàrcoles a bordo di una piroga, non ti resta che cliccare qui
INFO: TURISMO COSTARICA