Dolomiti / Fine estate tra i Rifugi gourmet

Scritto da Maurizia Ghisoni | agosto 22, 2017 0

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Dalla A di Apfelkiechl, le frittelle di mele, alla Z di zuppa di fieno, i sapori tipici delle Dolomiti ci sono tutti tra le baite, i masi e i rifugi del comprensorio Dolomiti Supersummer, versione estiva del celebre Dolomiti Superski. Sapori autentici e genuini, che coronano questo scorcio di calda, caldissima estate.

Dopo un’escursione tra paesaggi mozzafiato, foreste, laghi di montagna, pareti rocciose che al tramonto si tingono di rosa, è infatti un piacere potersi rilassare sulla terrazza di un rifugio o di una baita, lasciandosi conquistare da piatti meravigliosi, che profumano di bosco e di alpeggio.

Nelle 12 valli di Dolomiti SuperSummer, si annida una galassia di malghe, rifugi, rustici in pietra e legno, baite, Hütten che offrono proposte gastronomiche differenziate e un’eccellente qualità di servizi. Venite a scoprirli con noi !

Kronplatz – Plan de Corones

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Malga ObereggerUn maso alpino molto molto antico (XVII secolo), tutelato dalle Belle Arti; una cucina di classe, che non ha perso i legami col territorio e il carattere di sito gastronomico sostenibile (gran parte dei prodotti è di produzione propria) sono i tratti di fondo di questa malga più che accogliente, che tra le tante prelibatezze propone spätzle di grano saraceno, polenta con taleggio, salsiccia e finferli, piatti di selvaggina, dessert di canederli ripieni di albicocca e crema vaniglia, tortino di cioccolato con gelato al rosmarino.

Rifugio Corones_ A quota 2.275 m, su una terrazza con vista 360° sulle Dolomiti, questo rifugio si caratterizza per lo spirito giovane e innovativo della sua offerta culinaria, che non dimentica chi desidera prodotti gluten free o senza lattosio. Vicino a tre impianti di risalita, è comodamente raggiungibile dal versante di Brunico, Valdaora e San Vigilio di Marebbe.

Alta Badia

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In vetta con gusto_ Successone anche per l’edizione 2017 di questa manifestazione, che vede otto chef stellati abbinati ad altrettanti rifugi lungo i sentieri della valle. Novità di quest’anno è che l’intera kermesse si ispira all’arcobaleno e a ogni cuoco è stato assegnato un colore. Norbert Niederkofler (St. Hubertus – Relaix & Châteaux Hotel Rosa Alpina, 2 stelle Michelin) interpreta il  bianco e per il rifugio Lée ha creato il dolce Mangianeve a base di mousse di yogurt del maso, coulis di lamponi e croccantino. Il giallo è il colore di Matteo Metullio (La Siriola – Hotel Ciasa Salares, 1 stella Michelin) che, al rifugio Pralongiá, presenta degli gnocchi di patate allo zafferano su crema di peperoni gialli bruciati, profumo di limone, insalata di rape gialle e chips di polenta. Mentre al rifugio Col Alt, Nicola Laera (La Stüa de Michil – Hotel La Perla, 1 stella Michelin) propone le cappesante scottate su testina di vitello, cipolla rossa all’ agro, carote viola e jus al cassis. Per il verde scuro c’è Nicola Portinari (La Peca, 2 stelle Michelin), che al rifugio Jimmi,  ha messo in menu un raviolo aperto con ragù di cervo al melone e salsa al cassis. Per il verde chiaro, basta raggiungere il rifugio I Tablá, dove vi attende crema di riso e sedano fredda, coregone affumicato, crostoni e olio crudo di Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini, 2 stelle Michelin).

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Giancarlo Morelli (Pomiroeu, 1 stella Michelin) si è invece cimentato in un piatto viola, presentando al rifugio Crëp de Munt, una lombatina di cervo candita al rabarbaro e senape con cubi di polenta bianca. Mentre è l’arancione il colore di Sebastiano Lombardi (Il Pellicano, 1 stella Michelin), abbinato al rifugio Mesoles, per cui ha realizzato un baccalà croccante su crema di patata e carote e cipollotto, cime di rapa, caramello di lampone. Cristina Bowerman, (Glass Hostaria, 1 stella Michelin) interprete del rosso per il rifugio Bioch, ha infine creato le tagliatelle con succo di rapa rossa con un pesto di erbe locali e pinoli. La manifestazione si conclude il 24 settembre.

Val Gardena

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Rifugio Sofie_ A quota 2.410 m, offre un panorama strepitoso sulle Odle, sul Gruppo del Sella, il Sassolungo e il Sasso Piatto ed è uno dei posti ideali per chi ama la tintarella d’alta quota. Il suo punto di forza è la possibilità di scegliere tra più di 200 etichette di vini del territori e non. Da provare. anche il Gin 8025, prodotto dal proprietario Markus con 15 erbe alpine che crescono sopra di 2.000 metri.

Rifugio Emilio Comici_ Se d’inverno è conosciuto come “la baita del pesce”, in estate offre un menù che restituisce intatto il profumo degli alpeggi e dei prodotti che crescono nel vicino orto curato dai proprietari. Le erbe aromatiche fresche giocano un ruolo da protagoniste nelle diverse ricette, come le fette di canederli con speck altoatesino e vinaigrette alle erbe o il carpaccio di cervo marinato e insalatina di finferli con erbe di alta montagna.

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Rifugio Toni Demetz_ Molti entrano solo per lo strudel di mele, ma sono tante le prelibatezze tirolesi che questo rifugio è in grado di offrire. Si trova in una posizione unica, proprio nella forcella del Sassolungo, raggiungibile dal Passo Sella con l’ ovovia, elogio del viaggiar lento con colpo d’occhio grandioso sul Sassolungo.

Alpe di Siusi

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Gostner Schwaige_Franz Mulser ha ristrutturato un vecchio fienile, ricavandone una malga rinomatissima per la sua cucina colorata, merito dei fiori e delle erbe coltivati nel maso di famiglia, a Castelrotto e impiegati direttamente in cucina. Il piatto che più di tutti simboleggia questo approccio creativo è la zuppa di fieno ai fiori di malga, servita in una forma di pane nero. E anche i formaggi sono di produzione propria.

Arabba

Rifugio Burz_C’è chi lo raggiunge a piedi camminando sui sentieri; chi in mountain bike dal Passo Pordoi lungo il nuovo Panoramic Tour Arabba e chi, comodamente, in seggiovia da Arabba. L’importante è che, una volta arrivati, si gustino i profumi della cucina tipica ladina, con tocchi di modernità gourmet. E chi cerca uno speciale momento di relax con vista Dolomiti trova, oltre alle ampie terrazze, anche un idromassaggio d’alta quota.

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Rifugio La Tambra_A metà tra Arabba e Corvara, è il punto di ritrovo di molti escursionisti e bikers che amano i sapori della cucina montanara. Tipico esempio di architettura alpina e dolomitica in muratura e legno antico, il rifugio si trova lungo la strada in corrispondenza del Passo Campolongo ed è raggiungibile anche in auto.

Val di Fiemme

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Rifugio Passo Feudo_Creatività e tradizione: il rifugio, all’arrivo della seggiovia Gardoné-Passo Feudo, appartiene al club “Tradizione e Gusto” che garantisce menù a km zero con la rivisitazione di antiche ricette valligiane. Qui troviamo un’ampia terrazza con vista sul Gruppo del Lagorai e le Dolomiti trentine, ma anche una saletta panoramica dalle cui vetrate si catturano la Marmolada, le Pale di San Martino, l’Adamello e molte altre vette, fino alle Alpi austriache.

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Rifugio Ciamp dele Strie_Il posto giusto sia per chi ama le ricette tradizionali (spätzle, gulasch, lucaniche, polenta, funghi, capriolo, strudel) che per chi desidera una pizza cotta nel forno a legna, o un’ampia scelta di insalate, il tutto da gustare sulle terrazze o nella tipica Stube. Il rifugio, ispirato alla leggenda di Re Laurino, propone percorsi magici fra un castello, un ruscello interno, una miniera di pietre preziose e ponti levatoi. Disponibili due suite matrimoniali con caminetto o stufa e idromassaggio.

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Val d’Ega – Obereggen

Rifugio Oberholz_Legno e vetro, stile moderno e al tempo stesso tradizionale, un panorama spettacolare che spazia ad ampio raggio sulle vette circostanti, un’accoglienza calorosa e molto curata. Sono i dettagli che colpiscono il cliente, insieme, naturalmente, al menù, fatto di piatti a base di materie prime fresche e di ottima qualità. Per raggiungerlo si prende la cabinovia Oberholz partendo da Obereggen.

Passo San Pellegrino

Baita Paradiso_Raggiungibile con la seggiovia Costabella dal Passo San Pellegrino o a piedi con una breve escursione, domina tutta la valle offrendo un panorama unico sul Col Margherita e le vette della Val di Fassa. Un must per i turisti e gli appassionati di buona cucina che vogliono assaggiare le prelibatezze della tradizione trentina, come tagliatelle, carne alla griglia e una selezione di dolci, tra cui spicca la torta saracena con mandorle e mirtillo.

Rifugio Flora Alpina_Nella tranquilla e soleggiata conca di Valfredda, offre le specialità tradizionali moderatamente rivisitate: mezzelune di patate e zucca con ricotta affumicata e pepe rosa oppure le genzianelle al mirtillo con ragù di cervo. Da non perdere i dolci. E chi vuole pernottare per ripartire la mattina ben riposato, trova camere molto confortevoli.

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Rifugio Fuciade_ Una sosta da veri gourmet! Stella Michelin, da anni ai vertici della ristorazione trentina, questo rifugio è raggiungibile dal Passo San Pellegrino con una facile passeggiata di circa tre quarti d’ora, che conduce anche a un’oasi naturale. Oltre alla cucina curatissima, abbinata ai migliori vini del territorio, sono a disposizione diverse tipologie di camere per chi desidera pernottare.

Valle Isarco

Rifugio La Finestra_Il nome non è casuale, da questo rifugio, si domina con un solo colpo d’occhio tutta la lunga Valle Isarco, con la cittadina medievale di Bressanone. Si trova in corrispondenza della stazione a monte della cabinovia Plose, a quota 2.050 m. Lo chef vizia gli ospiti alla grande, rielaborando ricette tradizionali e materie prime al km 0.

Link utile:   Dolomiti Supersummer       www.dolomitisupersummer.com

Crediti fotografici: Alberto Campanile; Alta Badia Molography;Val Gardena Rif. Tony Demetz. 

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