Dolomiti / Il Giro della Grande Guerra

Scritto da Anna Brianese | agosto 8, 2015 0

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Ricorrono i cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), detta anche la Grande Guerra, perché fu la prima che vide coinvolto il mondo intero. E poiché una guerra non si può e non si deve dimenticare, anche le montagne dell’arco alpino orientale, che ne furono teatro, le consacrano percorsi e itinerari interessanti, punteggiati da resti di trincee, gallerie, postazioni, fortini, casematte, tutti perfettamente restaurati. Una fitta trama di strutture che si confondono con la roccia viva e ci raccontano pagine di storia sullo sfondo di una natura grandiosa, di vette e panorami tra i più belli del pianeta.

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Tra i tanti percorsi sul filo della Grande Guerra, abbiamo scelto quelli delle Dolomiti Ampezzane; da Cortina siamo saliti al Passo Falzarego da dove, con la comoda funivia, abbiamo raggiunto il Rifugio Lagazuoi a più di 2800 metri e dalla sua splendida terrazza abbiamo lasciato che l’occhio e l’obiettivo delle macchine fotografiche spaziassero su un incredibile palcoscenico di vette: Tofana di Rozes, Gruppo di Fanes, Civetta, Marmolada, Vetta d’Italia, Picco Tre Signori alias Zillertaler Alpen, dove correvano le linee italo-austriache .

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L’area Lagazuoi-Cinque Torri è un autentico paradiso per escursionisti, porta d’accesso al Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane e a quello di Sennes e Fanes. I sentieri sono ottimamente segnalati, hanno cartelli informativi e si possono noleggiare comode audioguide, che ripercorrono le vicende della Grande Guerra, aiutando a comprendere il sistema di postazioni e fortificazioni. Tutti qui trovano un itinerario adatto ai loro gusti e capacità . E quelli che nella bella stagione sono sentieri percorribili a piedi o in mountain bike, in inverno, diventano entusiasmanti tracciati da sci .

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In poco più di mezz’ora, dal Rifugio Lagazuoi, si può fare, per esempio, il giro delle Cinque Torri con visita a trincee e gallerie. E in poco meno di un’ora, partendo dal Col Gallina, si può raggiungere il laghetto di Limetes, un occhio chiaro della natura incastonato tra guglie e rocce. 

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Se si cercano emozioni forti, si può visitare la Galleria Italiana del Lagazuoi, scendendo dalla cima nel ventre più profondo della montagna e seguire poi un circuito che riporta in vetta. Oppure si può esplorare la Galleria austriaca Goiginger, all’interno del Sasso della Stria. Tutti percorsi fattibili anche in caso di brutto tempo.

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Chi cerca un connubio totale tra storia e natura può puntare al Col dei Boss, mentre i più allenati e ardimentosi possono cimentarsi  su passerelle che si stagliano nell’azzurro del cielo, sospese tra le rocce e percorsi attrezzati, come il Sentiero Ferrato Ivano Dibona, che si snoda tra i resti delle postazioni belliche italiane, regalando scorci inediti su questi spettacolari Monti Pallidi.

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CAE 046Link utile :  www.dolomiti.org

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