In Catalogna (Spagna), per la Setmana Santa
La Catalogna è una regione della Spagna dove i riti della settimana santa pasquale sono particolarmente sentiti e suggestivi, un’occasione anche per i visitatori per entrare nell’anima più profonda di questa terra e viverne tutta l’autenticità.
Dalla Via Crucis Vivente di Sant Hilari Sacalm alla Dansa de la mort a Verges, dalla processione del Sant Enterrament a Tarragona alle tradizionali Palmes i Palmons di Barcellona, ecco alcuni momenti iconici del Triduo Pasquale che da soli valgono il viaggio.
La Via Crucis Vivente di Sant Hilari Sacalm
Non lontano da Girona, c’è Sant Hilari Sacalm, paesino di cinquemila abitanti nel cuore dei Pirenei, ricco di storia, di fontane emblematiche e di natura selvaggio, paradiso per gli amanti delle attività outdoor.
Proprio qui, dove tutto sembra scorrere al ritmo dell’acqua, si svolge da oltre 300 anni la Via Crucis Vivente, uno degli spettacoli più emozionanti della Catalogna, una tradizione che si tramanda da generazioni ed è conosciuta anche oltre confine.
Come tutte le processioni pasquali, ha luogo il Venerdì Santo e vi prendono parte oltre 250 figuranti che, sullo sfondo di una spettacolare mise en scène, attraversano le quattordici stazioni del cammino di Gesù alla crocefissione, partendo da Plaça de L’Església fino al Cerro de la Vaga, alla periferia della città.
Tra le figure più emblematiche di questa suggestiva Via Crucis, ci sono, insieme a quelle religiose e ai misteri, i soldati romani, detti Armats, che per tre ore, al ritmo dei tamburi, marciano per le strade cittadine, accompagnati dal suono delle lance quando queste toccano il pavimento.
Uno dei momenti più emozionanti è sicuramente il Calvario, culmine della processione, quando, l’ interpretazione dal forte impatto visivo degli Armats, accompagnata alla musica e all’effetto delle luci, riesce a scatenare forti emozioni tra il pubblico che segue l’evento.
La Danza della Morte a Verges
In un villaggio a nord di Barcellona, lungo la Costa Brava e più precisamente a Verges, si svolge la processione del Giovedì Santo, una delle tradizioni più antiche della regione.
Il tutto inizia a Plaça Major e attraversa gli angoli più caratteristici nel centro storico della città medievale, circondata da mura e torri di fortificazione.
Ci sono due momenti che contraddistinguono questa tradizione e suscitano interesse da parte di molti visitatori.
La prima è la cosiddetta via delle Lumache, un vicolo stretto, che i residenti abbelliscono con lampade a olio realizzate con gusci di lumache, che creano l’atmosfera ideale per il passaggio della processione.
La seconda, forse la più conosciuta e momento clou della cerimonia, è la Dansa de la mort, uno spettacolo danzante cui prendono parte cinque danzatori vestiti di nero, con uno scheletro dipinto sui vestiti e una maschera a teschio, accompagnati dal suono martellante del tamburo.
Il Capdanser è il capofila che guida la danza, munito di una grande falce; il Banderer porta invece una bandiera nera, si posiziona al centro della piazza ed è accompagnato da due scheletri gemelli interpretati da bambini, ognuno dei quali tiene in mano dei piattini con la cenere. Un ultimo scheletro, infine, porta un orologio che simboleggia l’imprevedibilità della morte.
La processione del Sant Enterrament a Tarragona
Dalla Costa Brava alla Costa Daurada per rivivere la storia romana, il passato medievale e la tradizione catalana di Tarragona, una delle più accattivanti cittadine della regione in cui, ovunque ci si rechi, si respira il suo glorioso passato e si tocca con mano una ricca eredità archeologica.
Anche qui, le celebrazioni della Settimana Santa sono particolarmente sentite sia dagli abitanti che dai visitatori, indipendentemente dal loro credo religioso.
Tradizione e spiritualità convivono durante la processione del Sant Enterrament che attraversa la Part Alta, il centro storico di Tarragona che, in questi giorni, si trasforma in un luogo magico, animato dal suono degli Armats (i soldati romani) e dalla bellezza dei carri allegorici.
Una tradizione che risale all’anno 1550, ma che oggi segue un preciso protocollo del 1860 e vede la partecipazione di più di 4.000 figuranti, suddivisi tra undici confraternite e corporazioni, che accompagnano i diciannove misteri della Processione, considerata una delle più importanti del Mediterraneo, dichiarata nel 2010 Patrimonio d’interesse nazionale.
Palmes i Palmons: la tradizione pasquale di Barcellona
Se vi trovate a Barcellona nella settimana che precede la Pasqua e, più precisamente, durante la Domenica delle Palme (Dia de Rams), potrete prendere parte alle celebrazioni dei palmes e palmons, tenendo in mano foglie di palma artigianali che, per tradizione, padrini e madrine regalano ai loro figliocci.
Le palmes sono semplici e più grandi, realizzate a partire da un’unica foglia di palma; mentre i palmons prevedono una tecnica più complessa, con un intreccio di foglie che ricorda le lavorazioni del vimini.
Questo ‘rituale’ ricorda l’ingresso trionfante di Gesù a Gerusalemme, dove, secondo le sacre scritture, fu ricevuto da una moltitudine di persone, che reggevano rami di palma.
Al termine della santa messa, si svolge una processione, chiamata La Burreta , durante la quale palmes e palmons vengono benedetti ed è consuetudine appenderli sul balcone di casa come porta fortuna per l’intero anno.
La tradizione pasquale a tavola
Come in ogni festa che si rispetti, anche la Catalogna, nel periodo della Setmana Santa, porta in tavola alcune pietanze tipiche, a cominciare dai piatti a base di baccalà in diverse varianti (in padella, con i ceci o con le patate), dai bunyols de Quaresma, dolci a base di farina, fritti in olio e poi zuccherati e da diversi tipi di carne alla griglia, spesso servite su delle tegole.
Oltre alle canoniche uova di cioccolato, in Catalogna si può assaggiare la Mona di Pascua, una torta decorata con uova di cioccolato, piume e una o più figure, che rappresentano un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe.
Info: CatalunyaExperience #CatalunyaExperience
Crediti fotografici:
Oriol Llauradò; Vicente Zambrano Gonzàles; Tarragona Tourism; ACN; Catalunya Experience
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