Isola di San Pietro (Sardegna), vacanze al top!
Un po’ ligure, un po’ sarda, un po’ magrebina, l’Isola di San Pietro, di fronte alle coste sud occidentali della Sardegna, rappresenta non solo una perla turistica ma anche un caso unico in tutto il Mediterraneo. Qui, nel 1738, trovò infatti rifugio un gruppo di coloni liguri provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, sulla quale si erano insediati nel lontano 1542, partendo da Pegli (Genova), e dalla quale avevano dovuto fuggire in seguito alle pressioni musulmane. Una meta non casuale, questa, come rivela il nome dell’unico centro abitato, Carloforte, chiamato così in onore di Carlo Emanuele III, re di Sardegna, che promosse la colonizzazione.
Oggi, su quest’isola, convivono armoniosamente usi, tradizioni e sapori che appartengono a tre popoli diversi. La gente parla dialetto tabarchino, un genovese arcaico che risente di latitudini nordafricane. Carloforte è un affascinate mix di architetture liguri e atmosfere tunisine: stradine e viottoli simili ai caruggi genovesi; casine colorate e balconcini sospesi su passaggi e scalinatelle da casbah; sarti e barbieri, che lavorano a porte aperte nelle loro botteghe piccolissime; donne che vendono i prodotti dell’orto sulle porte di casa; anziani che affollano i baruffi, i caratteristici sedili circolari della piazza principale, tra il fitto via vai quotidiano e il gioco spensierato dei bambini.
La mattina, impera il rito tutto ligure della focaccia appena sfornata, mentre il profumo del pesto e della cascà (variante vegetariana del classico cous-cous di semola) vanno a braccetto sia nelle case che nei ristoranti.
E poi, c’è il pregiato tonno rosso di corsa, che tutti gli anni, tra maggio e giugno, richiama curiosi da tutto il mondo per assistere al rito a tinte forti della mattanza e fa della cucina carlofortina un eldorado per gourmet.
Ma l’Isola di San Pietro è anche natura e ambienti incontaminati, con morbide spiagge di sabbia dorata, a sud-est e drammatiche falesie, a nord-ovest, ambienti di una bellezza selvaggia e primordiale, avvicinabili solo in barca dal mare. L’interno, svela invece un cuore verdissimo, che profuma di mirto, ginepro e rosmarino, con collinette ricoperte di pini d’Aleppo, case coloniche con vigna e orto, chiamate curiosamente baracche; specchi d’acqua salmastri popolati da fenicotteri e aironi, e oasi naturalistiche di fama internazionale, dove nidificano il raro falco della regina e altre specie protette.
Un’isola dal carattere unico, insomma, separata dalla Sardegna da poco più di mezz’ora di traghetto, ideale per vacanze tranquille e rilassante, con spiagge per tutti i gusti. I lidi dorati di sabbia fine occupano, per esempio, il versante sud orientale e sono comodamente raggiungibili in auto o in motorino, seguendo la strada litoranea che si dipana da Carloforte verso sud. Sono tutte ben segnalate, servite da parcheggi; diverse con punto ristoro e noleggio di sdraio e ombrelloni.
Appena a sud del capoluogo, oltrepassate le saline, c’è la spiaggia del Giunco, battutissima dalle famiglie con bimbi piccoli, per via di quei 30 centimetri d’acqua con fondale sabbioso, che si protraggono per diverse centinaia di metri. Più a sud, spuntano Girin e Punta Nera (così chiamata per il colore scuro delle scogliere di origine vulcanica), che attraggono un pubblico più eterogeneo, fatto anche di comitive e gente di tutte le età. La vicina Guidi è ritrovo per habitués; mentre la Bobba, ancora più a sud, vede un fitto andirivieni di ragazzi, che amano fare tuffi dagli scogli e andare a caccia di gamberi e granchi. Dalla Bobba si snoda un sentiero a strapiombo, bordato di macchia mediterranea e fichi d’India, che porta alle Colonne, due imponenti faraglioni di trachite rossa, dal profilo tormentatissimo, considerate monumento naturale. Doppiato il promontorio, si profila la spiaggia Lucchese, un arenile-gioiello affacciato sul Canale di San Pietro. Seguendo la strada interna, si approda alla Caletta, nel sud-ovest dell’isola, punto di ritrovo preferito per aperitivi ed happy hours anche al tramonto, quando è la palla rossa del sole che si tuffa in mare a offrire lo spettacolo più bello.
Mosse da promontori e falesie altissimi, con canaloni, anfratti, canyon, grotte e piscine naturali, le coste a nord e a ovest dell’isola sono invece accessibili solo dal mare. Così è per la selvaggia Punta delle Oche con la grotta; per le drammatiche scogliere di Cala Vinagra, per l’incredibile orrido di Calafico e le pareti a picco di Capo Sandalo, presidiate dal faro più occidentale d’Italia; per il golfo della Mezzaluna con le vertiginose pareti di trachite rossa e lo spettacolare anfiteatro della Conca, i cui lastroni di pietra digradano a un mare trasparente, come scalinate naturali.
Non c’è sport o attività outdoor che sull’Isola di San Pietro non si possano praticare. E’ sufficiente consultare il sito Carloforte Turismo per avere tutte le indicazioni e gli indirizzi utili. E a questo punto, non ci resta che augurarvi Buona Vacanza al Top !
Crediti fotografici Carloforte Turismo
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