La Thuile (Valle d’Aosta), cosa fare e cosa vedere

Scritto da Redazione | maggio 7, 2022 0

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Quella di La Thuile è una montagna potente, carica di energia e per questo, già nota in epoca preceltica, quando fu scelta per costruire il cerchio megalitico, il cosiddetto Cromlech, oggi tra i più rari d’Italia.

Ma è anche una montagna generosa, che con le sue miniere, diventate ora meta turistica, ha supportato per lungo tempo l’economia locale.

Nella Valle del Piccolo San Bernardo, al confine con la Francia e al cospetto dell’iconico massiccio del Rutor, regno di una natura ancora intatta, di boschi di conifere che abbracciano piccoli borghi e versanti scoscesi, La Thuile offre un territorio custode di un ricco patrimonio storico, archeologico e minerario, che lo rende un vero e proprio museo a cielo aperto.

NEL CERCHIO MEGALITICO

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Fu abitato fin dalle epoche più antiche, il territorio di La Thuile, come testimonia uno dei rari cerchi megalitici presenti in Italia, di grande interesse storico e astronomico: un Cromlech, questo il suo nome, costituito da 43 pietre, poste a una distanza dai 4 ai 6 metri l’una dall’altra e con un diametro di 73 metri. Uno spazio dedicato a un culto che, per le popolazioni del luogo, doveva essere di grande importanza.

Nelle Alpi vicine al cielo, nel luogo in cui le rocce si vanno abbassando e si lasciano valicare, c’è un luogo sacro, in cui si innalzano gli altari di Ercole: l’inverno lo copre di una neve persistente; ed alza la sua testa bianca verso gli astri”. Così l’autore latino Petronio descriveva il misterioso Cromlech di La Thuile e a distanza di duemila anni, quel luogo sacro è ancora lì, a 2.188 metri d’altitudine, sopra il Lago di Verney, in corrispondenza della linea di confine tra Italia e Francia. E anche se le leggende non si contano, gli odierni esperti di scienze astronomiche concordano sul fatto che la misteriosa costruzione avesse funzione di tempio all’aperto e di osservatorio astronomico. Sempre secondo gli studiosi, doveva esserci anche un dolmen all’interno del cerchio sacro, andato purtroppo perduto e utilizzato per segnare la direzione del sole al solstizio d’estate.

Il 21 giugno, infatti, il Cromlech offre uno spettacolo astronomico di grande impatto visivo. Quando il sole tramonta dietro la sella del Lancebranlette, il monte che lo sovrasta, traccia un’ombra a semicerchio che abbraccia l’intera struttura megalitica, lasciando in luce solo l’area sacra. Un fenomeno naturale brevissimo ma intenso e unico a queste altitudini e che, da solo, vale il viaggio. ALTRE MERAVIGLIE A CIELO APERTO Questo luogo, oggetto di studi costanti, risale quasi sicuramente all’epoca preceltica (3.000 a.C.) e pare fosse la via di transito del Colle del Piccolo San Bernardo. La zona fu successivamente abitata dai Celti, dai Salassi e dai Romani, come testimoniano anche i resti di un tempietto gallico e due Mansiones di epoca romana, che garantivano ristoro e pernottamento ai viaggiatori e agli animali che, già nel I secolo a. C., percorrevano il valico verso le Gallie.

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A rendere magica la zona, anche la Colonna di Giove, alta quattro metri e visibile anche a grande distanza, sulla quale oggi sorge la statua di San Bernardo di Mentone, arcivescovo di Aosta.

Che il Colle del Piccolo San Bernardo fosse un’importante via di transito è testimoniato anche dalla presenza dell’Ospizio, edificio fatto erigere intorno al 1.100 dallo stesso San Bernardo di Mentone e gestito negli ultimi secoli dai frati dell’Ordine Mauriziano. Il complesso, ripetutamente distrutto durante le guerre e abbandonato dopo il secondo conflitto mondiale, ospita oggi l’ufficio internazionale di Informazioni Turistiche e il Museo della Storia del Colle, della Valdigne e della Savoia.

TRA MINIERE, FORTIFICAZIONI E BUNKER

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Lungo i tanti sentieri che si dipanano nei boschi, ideali per una vacanza rigenerante, si incontrano vecchi edifici, sfiati di gallerie e resti di infrastrutture che ricordano l’epopea mineraria di La Thuile. Annidate in luoghi molto panoramici, le miniere furono per anni fonte di ricchezza per il paese e parte integrante della sua storia. I plessi minerari erano due, uno legato all’estrazione di piombo argentifero e l’altro, più produttivo, dedito all’estrazione di antracite per la produzione di carbone. Alcuni documenti testimoniano che l’attività mineraria cominciò già a partire dal ‘500, mentre nell’800 nacquero le prime miniere di carbone a sfruttamento artigianale per favorire l’economia locale. È però a partire dalla seconda metà degli anni ’20 che, grazie all’investimento di ingenti capitali, prese il via un ampio programma di sfruttamento del minerale e La Thuile, da piccolo villaggio agricolo di montagna, diventò un centro minerario di tutto rispetto fino all’immediato dopoguerra. L’attività mineraria terminò nel 1966, complice una trasformazione radicale, che consentì alla cittadina di sfruttare un altro importante elemento naturale, la neve, che le ha permesso di diventare l’importante località turistica internazionale, che tutti oggi conosciamo.

Ma i  mondi sotterranei non sono stati dimenticati, tutt’altro e tengono oggi a battesimo affascinanti percorsi turistici, di varia lunghezza e difficoltà (da mezz’ora a più di 4 ore). In compagnia di guide professionali, si possono vedere le tracce delle rotaie che trasportavano i carrelli, gli ingressi dei cunicoli delle miniere di antracite e i ruderi dei rifugi dei minatori.

Tra i più interessanti, quello che porta alla miniera Granier, dove è possibile vedere l’argano che veniva utilizzato per issare, lungo un piano inclinato, il carbone estratto nei livelli di coltivazione sottostanti e indirizzarlo verso la stazione di partenza dei convogli per Arpy. Da qui, mediante teleferica, il minerale raggiungeva Morgex per le prime lavorazioni, per poi essere inviato alla fabbrica siderurgica della Cogne di Aosta. Nella zona antistante la galleria Granier, si possono vedere anche i binari della ferrovia e i carrellini usati dai minatori per movimentare il minerale. Nelle vicinanze, un tavolo con panche in legno invita ad una sosta per un meritato spuntino di fronte al massiccio del Monte Bianco. Accanto alle miniere, ci sono poi le fortificazioni, seconda grande testimonianza storica di La Thuile, che in epoca sabauda, era stata un importante baluardo contro le invasioni provenienti dalla Francia. Mentre la presenza dei bunker testimonia le cruente battaglie della Seconda Guerra Mondiale.

EVENTI DA NON PERDERE

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 Solstizio d’estate: 21 giugno, Colle Piccolo San Bernardo

Circondati dalle montagne e immersi in una natura selvaggia, si respirano momenti di storia, tradizione e leggenda, che fanno del Cromlech uno spazio unico e mistico. Al tramonto del sole, dietro la sella di Lancebranlette, il complesso megalitico resta straordinariamente illuminato, mostrando un disegno all’interno del cerchio con contorni particolari. Condizioni meteo permettendo, il fenomeno sarà spiegato dal Prof. Guido Cossard, Presidente dell’Associazione Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana, nonché fisico e archeoastronomo, che studia le conoscenze astronomiche delle popolazioni antiche e le relative connessioni con la vita sociale e religiosa.

Géofestival: viaggio al centro della pietra – La Thuile 29-31 luglio 

Giunto alla sua sesta edizione, il Géofestival® è un evento a carattere naturalistico aperto al pubblico, che consente di aumentare la consapevolezza del legame tra roccia, suolo, biodiversità e attività umane.

L’Associazione Beaufortain Géo Décourvertes, insieme ad alcuni partner, propone un nuovo Viaggio al centro della pietra, conferenza itinerante gratuita, accompagnata al pianoforte da Philippe Codecco, che offre un’introduzione geologica alla catena alpina in generale e al massiccio del Monte Bianco in particolare.

Gli esperti spiegheranno la formazione del paesaggio attuale e le storie di mari, oceani, catene montuose racchiuse nelle stesse rocce, nel corso di di escursioni geologiche a piedi da Chamonix a Courmayeur.

Anche a La Thuile, il prossimo 29 luglio si terrà una conferenza nel Salone di Arly alle ore 21.00, in presenza del Dott. Franco Bonetto, uno dei principali organizzatori del festival) mentre il 30 luglio si può partecipare alla Geo-escursione sul Colle San Carlo e il Colle della Croce, tra antiche miniere di carbone e il modellamento glaciale della conca di La Thuile.

Il 31 luglioGeo-escursione sul Monte Belvedere e il Colle del Piccolo San Bernardo, sui pascoli e lungo le faglie alpine, alla scoperta delle fortificazioni militari lungo il confine italo-francese.

Per informazioni e iscrizioni alle escursioni geologiche:

https://www.geofestival2022.com/?lang=it

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