Lago di Bohinj (Slovenia), cosa fare, cosa vedere
Perfetto e paradisiaco per un weekend d’inizi autunno, il lago di Bohinj, in Slovenia, nel cuore del Parco Nazionale del Triglav (Alpi Giulie), è uno di quei luoghi che regalano un pieno di pace e natura non indifferente.
Stiamo parlando del lago di origine glaciale più esteso del Paese, coi suoi 3,3 kmq di superficie, a quota 526 metri sul livello del mare, nelle cui acque trasparenti si specchiano le montagne; dove si può nuotare, andare in canoa, praticare molti altri sport acquatici e la pesca a mosca. Dove si può passeggiare lungo le rive, prendere il sole; andare in bicicletta, inerpicarsi su qualche bel sentiero panoramico e fare golose scoperte gastronomiche.
L’intero paesaggio ha un che di irreale, grazie anche al suo profilo un po’ selvaggio, dovuto, fortunatamente, alla scarsa urbanizzazione. Talvolta, al mattino, le nubi languono nel fondovalle, mentre le vette già risplendono al sole. Con l’aumento delle temperatura, le nebbie svaniscono e il lago appare in tutta la sua bellezza.
Le abitazioni e gli alberghi si concentrano per lo più sulla costa orientale, a Stara Fuzina e a Ribčev Laz, borgo dominato dalla caratteristica Chiesa dedicata a Giovanni Battista, celebre per gli affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi.
Ma vediamo insieme quello che lago ed entroterra offrono.
A PIEDI, IN BICI, IN BARCA LUNGO LE SPONDE
Sono sicuramente le attività più semplici e rilassanti, adatte a tutti, soprattutto se si viaggia con bimbi e famiglie. Il tracciato si snoda in parte in mezzo a un bosco, in parte lungo una ciclabile (in zona ci sono comodi noleggi) e apre scorci meravigliosi su lago e montagne.
Lungo il percorso, ci si imbatte in uno dei simboli del luogo: la statua di Zlatorog, lo stambecco bianco dalle pronunciate corna d’oro che, secondo la leggenda, un tempo vegliava un tesoro favoloso nascosto in una valle di meraviglie, popolata da fate e capre bianche.
Un giorno, un cacciatore avido tentò di ucciderlo, ma non ci riuscì, nonostante l’avesse ferito, e finì con il cadere in fondo a un burrone. L’ira e il risentimento di Zlatorog furono però così forti, che le magnifiche vallate verdi furono distrutte e trasformate in un deserto di rocce, una landa nuda e arida, il cosiddetto Mare di pietra del Tricorno, il Triglav per l’appunto, la montagna più alta e maestosa della Slovenia, vero e proprio simbolo nazionale.
Infine, comodo, divertente ed ecologico, il tour in barca elettrica, a bordo delle due in sevizio chiamate Zlatorog e Triglavska roža. Si puo’ scegliere tra andata e ritorno e durante la traversata, una guida locale racconta tutto del lago, storia, territorio, curiosità. Le barche effettuano servizio dal 15 aprile al 1 novembre e il punto d’imbarco si trova vicino al ponte e alla Chiesa di San Giovanni Battista.
IL LAGO DALL’ALTO
E’ bello ammirare il lago anche dall’alto, da uno dei punti panoramici che costellano le pieghe del Parco Nazionale del Triglav. Uno di questi è, per esempio, la stazione sciistica e belvedere di Vogel, che prende il nome dalla montagna alta 1923 metri, nella parte sud-orientale delle Alpi Giulie.
Una comoda funivia porta a Brown Rock, a 1000 metri sopra il lago di Bohinj e a 1535 metri di altitudine, da dove il colpo d’occhio su tutto il bacino lacustre è grandioso. Da qui si possono fare molte attività: partire, per esempio, per Cima Šija, una delle più frequentate.
Il Triglav non è vicino, ma con un buon teleobiettivo lo si può ammirare in tutta la sua solenne bellezza. Scoprire il Sentiero informativo Vogel; spingersi all’alpeggio Zadnji Vogel, esplorare la foresta primordiale di Lopata e immergersi nel colorato mondi di piante e animali
DAL LAGO ALLA CASCATA
L’escursione alla cascata Savica è una di quelle classiche: si tratta infatti di una delle più scenografiche della Slovenia, con due rami d’acqua che, da diversa altezza, si tuffano in un bacino comune.
Inutile dire che, in alta stagione, il luogo è battutissimo dai turisti, ma da settembre in poi tutto torna tranquillo e non si rischia la coda per ammirarla in tutta la sua singolarità.
Da Ribčev Laz, occorre seguire la strada che costeggia il lago per circa otto chilometri fino all’ampio parcheggio 9 (a pagamento) e al Rifugio Koča Pri Savici. Chi non volesse muovere l’auto può raggiungere Ukanc in barca, con la Panoramic Boat (attracco nei pressi del ponte a Ribčev Laz) e proseguire a piedi per un cammino grossomodo parallelo al lago.
Dal parcheggio, si prosegue sulla destra per l’ampia strada forestale parallela al Rio Savica e, giunti alla casetta dove si paga l’accesso alla cascata, si devia a destra per un sentiero che s’inerpica nel bosco, in pieno Parco Nazionale del Triglav, il più famoso e importante della Slovenia, istituito nel 1961 con una superficie di circa 20 kmq e scenari da favola.
Senza alcuna difficoltà si sale per un tracciato scandito da oltre 500 gradini di cemento (varie panchine e un’area picnic offrono l’opportunità di riposo ai meno allenati e a chi vuole contemplare il paesaggio) e. al termine della salita, si giunge a una costruzione in legno affacciata sulle due cascate gemelle, una alta 78 metri, l’altra 25, alimentate da un sistema di 8 laghi alpini.
ALLA GOLA MOSTNICA
Assolutamente da non perdere, una visita alla Korita Mostnice/Gola Mostnica, nei pressi del centro di Stara Fužina. Il sentiero s’insinua a lato del torrente, tra cascate, pozze d’acqua smeraldina, rocce dalle forme bizzarre, come quella che ricorda un piccolo elefante.
All’inizio del percorso, si passa a lato del Ponte del Diavolo, che, stando alla leggenda, sarebbe stato costruito dallo stesso demonio, il quale chiese in cambio l’anima del primo essere vivente che lo avesse attraversato.
Gli scaltri montanari pensarono allora di lanciare un osso su questo ponte, in modo da indurre un cane ad attraversarlo e fregare così quel demonio, che tante volte aveva distrutto il ponte che consentiva loro di accedere ai pascoli e alle miniere di ferro e carbone del territorio.
Lungo il cammino, si possono avvistare caprioli e cervi, ma anche piante singolari come la carnivora Pinguicula alpina in grado di catturare e digerire piccoli insetti.
I FORMAGGI DEL TRIGLAV
Il Parco Nazionale del Triglav è un mondo verdissimo, scandito da pascoli e malghe, dove si producono burro e formaggi di tradizione antica.
Per rendersene conto, vale la pena visitare il Planšarski Muzej/Museo della malga a Stara Fužina, allestito nelle sale di un caseificio attivo fino al 1960, che raccoglie le attrezzature della tradizione casara, dalla grande “caliera” di rame dove si riscaldava il latte alle lire utilizzate per rompere la cagliata; dalle vecchie foto dei malgari alle zangole di legno.
In passato, i formaggi erano molto importanti per l’economia locale, venivano barattati con sale e vino al mercato di Trieste.
Il re dei caci locali è sicuramente il Mohant, un formaggio DOP a pasta semi-molle, di colore giallo tenue, caratterizzato da profumi e sapori decisi. Si ottiene dal latte crudo delle mucche locali; se ne taglia grossolanamente la cagliata, la si estrae, si sgocciola e si pressa in contenitori detti deže.
Dopo la salatura, il formaggio riposa in condizioni anaerobiche, anche più di sei settimane. Viene tradizionalmente servito con patate lesse che ben si sposano al suo sapore pungente.
Da provare, anche il Formaggio di Bohinj a pasta dura, più o meno stagionato. La sua storia è legata ad un sacerdote, Janez Mesar, di Bohinjska Bistrica. Nell’Ottocento, dopo un viaggio in Svizzera, il prelato svelò ai suoi compaesani i segreti del celebre Emmentaler e, da allora, all’ombra del Triglav, si cominciò a produrre questo cacio dal sapore deciso, che profuma di erbe di pascolo.
Formaggi e altre specialità gastronomiche si possono acquistare al mercato di Bohinjska Bistrica (il sabato mattina tutto l’anno). Il paese ospita anche il Festival del Formaggio e del Vino, evento tradizionale consigliatissimo ai buongustai.
Se capitate ad Ukanc la seconda metà di settembre (quest’anno, il 18), potete assistere al Ballo della Mucca, con protagonisti gli animali al rientro dagli alpeggi, addobbati con rami di abete e i mandriani nei loro abiti tradizionali; si ascolta musica folcloristica, si balla e si degustano formaggi.
INFO
Come arrivare
In auto: autostrada l’A4, direzione Trieste. Dopo il bivio con l’A23 all’altezza di Palmanova, continuare per Villesse Gorizia (A34). Raggiunto il confine di stato acquistate il bollino autostradale, quindi procedete per l’A1 in direzione di Lubiana, continuando poi fino a Bled, da dove si raggiungono Bohinjska Bistrica (km 21 km) e Ribčev Laz (21 km).
Bus: bus di linea collegano l’area di Bohinj con la capitale, Lubiana.
Bollino autostradale
Il bollino autostradale è obbligatorio se si transita su autostrade (cartelli verdi) e su tutte le strade a scorrimento veloce (cartelli azzurri). Si acquista al confine tra Italia e Slovenia; per i veicoli di peso non superiore a 3500 chili costa 15 € per una settimana, 30 € per un mese, 95 € per un anno. Le multe sono salate.
Crediti fotografici: Alberto Campanile
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