Latemar (Dolomiti) , nella Foresta dei Draghi
C’è un posto, in Val di Fiemme (Trentino), dove i draghi vivono liberamente, lasciando tracce ovunque nel bosco: impronte giganti su terra e roccia; maxi nidi sospesi con all’interno uova grandissime; puzze e puzzette di varia intensità; graffi sulle cortecce degli abeti; scaglie della corazza, pezzi di unghie, brandelli di ali e via discorrendo. Segni che tradiscono anche il loro desiderio di mostrarsi agli uomini.
Basta allora seguire questi indizi, lasciandosi consigliare da esperti dragologi e superando le prove contenute in preziosi giocolibri, per arrivare a conoscere il loro incredibile mondo. Un’avventura entusiasmante tra fiaba, arte e natura, al cospetto di uno dei gruppi rocciosi più spettacolari delle Dolomiti, il Latemar.
La Foresta dei Draghi è un percorso a tema per famiglie, che si dipana in un bellissimo bosco di abeti, a 1600 metri di quota, partendo dal punto di arrivo della telecabina Predazzo-Gardoné e regalando la scoperta di un vero e proprio ambiente naturale animato, ricco di sollecitazioni ed esperienze sensoriali che ai bambini piacciono moltissimo.
Un percorso costellato da sorprendenti opere di Land-Art, che, a loro volta, si ispirano alle pagine del fortunato libro La Foresta dei Draghi (Ed. Albatros) della nostra amica e collega, la giornalista Beatrice Calamari.
Le opere sono state realizzate in collaborazione con l’Istituto d’Arte Soraperra di Pozza di Fassa e con l’artista Marco Nones, autore di uno spettacolare Nido di Drago, sospeso a un’altezza di cinque metri, su alberi conficcati a terra al contrario.
Il percorso ad anello, facile e ottimamente segnalato, diventa così un gioco, che mira ad affinare le percezioni visive e olfattive dei bambini, scovando le tracce dei draghi e incontrando figure fantastiche, come le Arcofalene, che guariscono le ferite e decidono il colore dei nascituri posandosi sulle uova di drago e sbattendo le ali.
O la Farfalla Regina, che custodisce il frutteto dove i draghi si nutrono. Si impara inoltre a decifrare la roccia della profezia; ad usare l’alfabeto dei draghi; a distinguere i colori delle loro fiammate….
Alla fine, un premio, meritatissimo, per tutti i cercadraghi e se è la fame a farsi sentire, ci si può accomodare ai tavoloni della Baita Gardonè, dove non manca un menù bimbi dedicato a queste misteriose creature alate, oltre a gustosissimi primi in padella e all’immancabile polenta e salsiccia.
Il Sentiero dei Draghi non è che uno degli itinerari a tema che la valle riserva a bimbi e famiglie. Un altro è, per esempio, quello del Pastore Distratto, lungo circa 1 km e mezzo (inizia vicino alla seggiovia che sale a Passo Feudo), lungo il quale si incontrano diversi oggetti dimenticati, un dendrofono e un breve percorso Kneipp.
Link utili: www.visitfiemme.it www.valdifiemme.it
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