Lazio, piccoli borghi da scoprire

Scritto da Redazione | febbraio 15, 2023 0

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Il Lazio non è solo una regione ricca di storia, cultura e tradizioni, ma è anche un territorio costellato da piccoli borghi di carattere, diversi dei quali a poca distanza dalla capitale, perfetti quindi per una gita fuoriporta o un intero weekend.

Coi loro centri storici di carattere, il groviglio di vicoli e stradine, le bottegucce, la tranquillità dei loro piccoli riti quotidiani, regalano esperienze rigeneranti nel segno di un turismo lento e sostenibile.

Scopriamone qualcuno insieme!

SUBIACO

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Adagiata su uno sperone di roccia calcarea, Subiaco è un borgo alto-medievale, appartenente ai Borghi più Belli d’Italia, sovrastato dall’imponente Rocca Abbaziale e immerso in un territorio ricco di attrattive sia storico-artistiche che naturalistiche. Ci troviamo infatti nel cuore del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.

E’ anche una tappa importante del Cammino di San Benedetto, conosciuto proprio per i suoi monasteri benedettini,

Subiaco è costruito a scalinata, su un’altura che domina il fiume Aniene; i più allenati possono raggiungere la Rocca Abbaziale sulla cima, con un’escursione bella ma impegnativa, con scarpe e abbigliamento adeguati.

Da non perdere, anche le cascate, il laghetto dove un tempo sorgeva la villa di Nerone, per poi riprendere la macchina e salire ancora un po’, fino a Monte Livata, e godere di un paesaggio  di montagna verde, silenzioso e incontaminato.

CALCATA

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A circa un’ora d’auto da Roma, in cima a una montagna di tufo, Calcata è senz’altro uno dei borghi più suggestivi della Penisola , nonché luogo tra i più amati dai laziali.

Un gioiello non solo di storia e architettura antiche, ma anche di natura, grazie alla vicinanza con le Cascate di Monte Gelato e alla Valle del fiume Treja, che fa da sfondo.

Abbandonato per decenni a causa del rischio frane, Calcata è rinato nella seconda metà del secolo scorso, grazie a una colonia di artisti a cui deve la sua vivacità.

A dire il vero, i primi ad abitarlo in sordina, fu un gruppo di hippies romani, che fece da apripista ad artigiani e artisti provenienti da tutt’Italia e anche dall’estero.

Al borgo si accede dall’unica porta sulle mura, varcata la quale si compie un vero e proprio salto indietro nel tempo, complice il dedalo di viuzze, dove fanno capolino case scavate nel tufo, edifici storici, gallerie, musei-laboratori di arte contemporanea, bottegucce e localini.

Da non perdere anche una visita al giardino della casa dell’architetto Paolo Portoghesi, dove natura e opere d’arte sono un tutt’uno. Perché, a Calcata, la bellezza è di casa.

GRECCIO

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E’ uno dei Borghi più Belli d’Italia, Greccio, nel reatino, di cui il primo influencer, diremmo oggi, fu senz’altro San Francesco, che vi ambientò il primo presepe vivente della storia.

 A 96 km da Roma, Greccio schiude un cuore medievale, che ancora conserva parte della pavimentazione del vecchio castello e 3 torri. di cui la maggiore fu trasformata nel XVII secolo in Torre Campanaria.

D’obbligo una visita alla Chiesa di Santa Maria del Giglio e al Santuario, per molti “la Betlemme francescana”, realizzato nel 1288 proprio in ricordo del Poverello di Assisi.

Ma a Greccio, vale la pena esplorare anche l’ambiente naturale circostante, arrivando magari alla Fonte Lupetto, sorgente d’acque saluberrime; avventurarsi in escursione sul Monte Lacerone, scoprire il Terminillo e la Valle del Salto, con il bellissimo lago artificiale.

CIVITA  DI  BAGNOREGIO

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Tra i borghi più belli vicino Roma, c’è la cosiddetta città che muore, Civita di Bagnoregio, a circa un’ora e mezza d’auto dalla capitale, nonché frazione del comune di Bagnoregio.

Non è che un pugno di case appollaiato su uno sperone di roccia tufacea, Civita di Bagnoregio, abitato da una decina di persone, fatto che le ha guadagnato l’appellativo di città che muore, ma è uno dei luoghi più suggestivi della Tuscia viterbese, raggiungibile attraverso un ponte pedonale che, arrivando di buon mattino, è spesso avvolto nelle nebbia e fa sembrare il borgo sospeso nella Valle dei Calanchi. Uno scenario unico, disegnato nei secoli dal vento e dalle piogge.

Ci troviamo nelle terre di San Bonaventura, uno dei padri della Chiesa, autore di quella Legenda Maior, che racconta la vita e le opere di San Francesco.

Di origini etrusche e medievali, il borgo ha conservato un suggestivo impianto rinascimentale declinato da stradine, slarghi e piazzette. Superato il ponte sospeso a 300 metri dal suolo, i visitatori sono accolti da Porta Santa Maria, sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane. Da lì, si apre il percorso di visita costellato da chiese romaniche, palazzetti rinascimentali, localini e tante curiosità.

Da non perdere, i negozietti d’artigianato in corso Mazzini, prima di scendere al Belvedere per godersi gli scorci più belli e immortalarli con un click.

Negli ultimi anni, Civita di Bagnoregio ha visto un costante aumento di turisti e visitatori, grazie al crescente interesse per i piccoli borghi e per un turismo lento e sostenibile, il che lascia ben sperare anche per il futuro.

E’ molto importante infatti preservare e mantenere in vita questi luoghi, che sono una parte integrante e bellissima nella memoria del nostro Paese.

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