Monferrato, tra le colline dei sapori

Scritto da Maurizia Ghisoni | ottobre 18, 2019 0

Vineyards, Grana, Piemonte, Italy, Europe

Arrivare in pieno autunno nel Monferrato, un eden collinare tra le province di Asti e Alessandria (Piemonte), significa immergersi in un mondo di sapori, colori e profumi che non ha eguali e che anche il turista più esigente non può fare a meno di apprezzare.

Ortaggi, carni, salumi, vini, piatti tradizionali imbandiscono una tavola tanto ricca quanto varia e invitano a scoprire l’anima e le radici di queste terre virtuose, incuneate tra Langhe e colline torinesi, tra il Po, l’Appennino Ligure e la Lomellina. Insomma, una meta che non può mancare nel carnet di un viaggiatore del gusto.

SAPORI  DI  STAGIONE

L’autunno è, per esempio, il periodo del cardo gobbo di Nizza Monferrato, Presidio Slow Food, la cui caratteristiche sono legate a una particolarissima e laboriosa tecnica di produzione. A settembre, i cardaroli legano le foglie alla pianta, poi, manualmente la interrano, per consentirle di superare i primi rigori di stagione. Nel tentativo di cercare la luce il cardo si piega, diventa così gobbo; la mancata sintesi clorofilliana gli dona dolcezza e candore; il freddo e il gelo, quella tipica consistenza croccante.

Monferrato

Raccolto da ottobre a febbraio, il cardo si può consumare crudo e cotto. Lo abbiamo trovato allo storico Mercato Coperto, in piazza Libertà, ad Asti (aperto tutti i giorni da lunedì a sabato, eccetto giovedì pomeriggio) o, di prima mattina, al mercatino dei produttori di piazza Catena, e provato in uno dei tanti ristoranti della zona, dove viene servito con la fonduta o con la bagna cauda, intingolo tradizionale fatto con buon olio extravergine di oliva e generose dosi di acciughe e aglio.

Una capatina in questo angolo di Piemonte è un’occasione ghiotta – è proprio il caso di dirlo – per assaggiare squisitezze come i tajarin al tartufo bianco, tubero che si raccoglie anche da queste parti e non solo nelle vicine Langhe; la finanziera, l’agnolotto gobbo, la carne cruda alla monferrina, fatta con girello di fassona piemontese battuto al coltello o i salumi della tradizione, come il salame crudo della Rosa, il salame cotto,la galantina di lonzino, i cotechini e numerose altre varietà di salame (al tartufo, al Barbaresco, alle nocciole), così come li troviamo all’AgriSalumeria Luiset, a Ferrere, una ventina di chilometri da Asti, dove i maiali vengono allevati anche all’aperto.

Salami with hazelnuts, Luiset Delicatesse, Ferrere, Piemonte, Italy, Europe

A coronare il tutto, un buon calice di Barbera del Monferrato frizzante, un vino giovane adatto anche per carni bianche e arrosti leggeri.

UN  TOUR  TRA  LE  CANTINE

Barbera wine, Bersano Wine cellar, Nizza Monferrato, Piemonte, Italy, Europe

Proprio per scoprire i segreti della Barbera, siamo andati alle Cantine Bersano, un’azienda storica di Nizza Monferrato (AT), attiva, pensate, dal 1907. Nel corso della visita guidata, abbiamo scoperto i vini più prestigiosi, i segreti dell’affinamento nelle grandi botti di rovere della Slavonia (Croazia) e il Museo delle Contadinerie, nel cortile dell’azienda,  tutto all’aperto, perché lì si svolgeva la vita dei contadini e il loro lavoro quotidiano, tra carri, torchi, attrezzi usati nei vigneti e tipiche brente, contenitori utilizzati come unità di misura dei liquidi.

Bersano Wine cellar, Nizza Monferrato, Piemonte, Italy, Europe

Agli amanti delle bollicine consigliamo una visita alle cantine ipogee dell’Azienda Bosca, Canelli (AT), dove si apre un mondo fatto di enormi saloni e corridoi interminabili, lungo i quali si scoprono i traguardi raggiunti dalla famiglia Bosca e i segreti dello spumante prodotto sia con il metodo classico che con quello privo di alcool. Sotto le silenziose volte mattonate, vere e proprie cattedrali ipogee, il vino riposa al fresco e al buio, preparandosi a diventare un nettare carico di sentori e vitalità.

Per completezza di informazioni, va anche detto che, dal 2014, i comuni di Canelli e Nizza Monferrato fanno parte dell’area protetta UNESCO, “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe – Roero e Monferrato”.

Bosca Wine cellar, Canelli, Piemonte, Italy, Europe

Tornando ai vini, vale la pena sapere che con le uve di moscato bianco si ottiene il celeberrimo Asti Spumante DOCG, dal colore giallo paglierino, aromatico e dal sapore fruttato, che si sposa perfettamente ai dolci, alle torte di nocciole o ai tipici amaretti morbidi di Mombaruzzo.

Questo vino è il risultato della rifermentazione controllata in autoclave, secondo un metodo inventato e brevettato nel 1895 dal villanovese Federico Martinotti, allora Direttore dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti. Successivamente, nel 1910, il francese Eugène Charmat brevettò invece le attrezzature.

Bianchi, rossi, passiti, fermi o frizzanti, le colline del Monferrato offrono una grandissima varietà di vini autoctoni. Il Ruchè di Castagnole Monferrato, prodotto in un’area collinare a nordest di Asti, è stato “salvato” da don Giacomo Cauda che, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, si prodigò per la sua rivalutazione e nel 1987, il Ruchè ottenne il riconoscimento della DOC  e nel 2010, quello della DOCG.

Ferraris Museum, Castagnole Monferrato, Piemonte, Italy, Europe

Tra i maggiori produttori spicca oggi l’Azienda Ferraris a Castagnole Monferrato (AT): il suo Ruchè Opera Prima, dopo un affinamento di due anni in botte, è apprezzato anche in Giappone e negli Stati Uniti.

A questo nettare rosso, bevuto tradizionalmente nei giorni di festa dai castagnolesi, è dedicato il romanzo di Giacomo Fasola, Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli: <<Il vino del Papa. L’avventurosa storia del Ruchè e il mistero della bottiglia scomparsa>>. Il papa in questione è l’attuale Francesco, che qui ha salde radici,  suo nonno Giovanni Angelo era nato da queste parti, a Bricco Marmorito di Portacomaro, in provincia di Asti.

 

DA  NON  PERDERE

Asti 283 Rist Campanaro,tagliolini al tartufo bianco

*Da non perdere anche il fitto calendario di eventi dell’Enoteca Regionale del Monferratoche prevede incontri coi territori e i produttori, abbinamenti, degustazioni e altre interessanti iniziative.

Come arrivare:

Dall’A21 Torino – Alessandria Piacenza, uscire al casello Asti est o Asti Ovest – Villanova a seconda della provenienza.

Info:   Monferrato Turismo e Accoglienza

Tutte le immagini del reportage sono di Alberto Campanile

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