Oman, un Sultanato all’Acqua di Rose

Scritto da Redazione | maggio 13, 2015 0

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Il Sultanato dell’Oman, presente a Expo 2015 a Milano, con un grande e suggestivo padiglione, è uno stato tranquillo e accogliente nel sud-est della Penisola Arabica, che offre, tra i tanti,  un irresistibile spunto di viaggio: la fioritura e la raccolta delle rose nello Jabal Al Akhdar, la parte più alta del massiccio di Hajar, la montagna verde, un paradiso per escursionisti, amanti del trekking e delle scalate. E’ proprio qui, a 2000 metri di quota, che i contadini coltivano, secondo metodi tradizionali, distese di rose dalle nuances delicate e il profumo intenso. Rose, che si raccolgono per preparare una meravigliosa acqua profumata: l’ attar, usata tradizionalmente per aspergere l’ospite che si invita a pranzo, in segno di onore e rispetto per la persona e il cibo stesso.

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Il procedimento di produzione dell’acqua di rose non manca mai di affascinare. I petali vengono selezionati, messi in una ciotola d’argilla chiamata borma, che contiene un piccolo recipiente di metallo. Il borma viene quindi coperto con un altro recipiente, sempre in metallo, pieno d’acqua fredda che, una volta messo sul fuoco e grazie alla produzione del vapore, condensa nel recipiente più piccolo il distillato di acqua di rose, impiegata anche come base di essenze e profumi, e nella gastronomia tradizionale per i dolci e il caffè.

Il clima fresco, figlio delle montagne, dello Jabal Al Akhdar consente di coltivare fiori e frutta in abbondanza anche durante il resto dell’anno: maggio è il periodo delle albicocche; giugno e luglio di pesche, prugne, fichi e pere; da agosto a ottobre sono di scena i melograni; da giungo a settembre l’uva è regina dei vigneti e delle tavole. E poi ancora noci, mele, olive: insomma, un piccolo eden di cose buone!

Un altro aspetto da non tralasciare sono i paesini di carattere, che punteggiano la regione. Come Al Ain, reso particolare dal sistema di scale che collega i vari livelli del villaggio, disegnato da belle case in pietra e numerose moschee. Seiq, considerato il capoluogo della regione, oppure Al Shareija, con numerose dimore storiche, tutte abitate.

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Ennesima sorpresa della montagna omanita è la presenza di ottime strutture ricettive. Come The View Camp, un lussuoso campo tendato a 1400 metri di quota, dove il panorama sulla pianura è semplicemente da urlo. Oltre ai comforts più moderni, qui non manca l’anima green per il totale rispetto dell’ambiente in cui la struttura è inserita. E prenotando con buon anticipo, si può partecipare a diverse escursioni e tour in mountain bike. Chi alla tenda preferisce l’hotel, può contare su alberghi di tutti i tipi, dal semplice due stelle in stile chalet montanaro al nuovissimo 5 stelle Alila Jabal Akhdar, sull’altopiano Sayq, a quota 2000 metri, con 78 suite, loft e due ville reali con piscina privata, ristorante, spa, una piscina con solarium, possibilità di fare escursioni sportive e culturali. La zona è infatti ricca di siti Patrimonio Unesco, come il forte di Nizwa e il Castello Jabreen.

Link utile: Ufficio del Turismo Sultanato dell’Oman  www.omantourism.gov.om

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