Rossano Calabro, piccola perla bizantina
Se per il New York Times, la Calabria è una meta da non perdere, Rossano ne è sicuramente una tappa irrinunciabile.
Il tour dei monumenti
Di antica origine bizantina, una specie di piccola Ravenna del sud, totalmente estranea al turismo di massa, Rossano custodisce tesori di valore inestimabile, primo fra tutti, il Codex Purpureus Rossanensis, l’antico evangeliario greco-bizantino, dichiarato Patrimonio Unesco dell’Umanità, conservato nel Museo Diocesano e del Codex, dove si possono ammirare anche antichi manoscritti, dipinti, argenti, oggetti rari e preziosi. Secondo alcuni, il Codex rappresenterebbe il Vangelo miniato più famoso e prezioso al mondo.
Dal Museo, ci si sposta di pochi metri per visitare la Cattedrale di Maria Santissima Achiropita, il cui pezzo forte è l’icona bizantina della Madonna Achiropita (cioè dipinta da mano non umana), la cui origine si colloca tra il VI e l’VIII secolo d.C.
Il luogo è denso di suggestioni, non fosse altro perché, nella sacrestia, fu ritrovato, nel 1879, lo stesso Codex Purpureus, presumibilmente portato a Rossano da qualche monaco in fuga dall’oriente durante l’invasione araba del VII secolo o al tempo delle persecuzioni iconoclaste dell’VIII secolo.
Come ci raccontano le guide dell’associazione Insieme per camminare, la città, divenuta famosa e florida durante il periodo bizantino, è tutta una trama di edifici in pietra, palazzi nobiliari, chiese e tesori architettonici, come l’Oratorio di San Marco e la Panaghìa, entrambe del IX-X secolo ed entrambe con preziose pitture murali, testimonianze vive del grande lavoro svolto dalle maestranze normanno-bizantine. L’Oratorio di San Marco svetta su uno sperone di roccia ed è dedicato ai monaci asceti, che vivevano nelle grotte di tufo sottostanti.
Il percorso bizantino trova il suo completamento sui monti rossanesi, appena fuori dal centro abitato, dove si annida il Pathirion, lo splendido cenobio basiliano fondato nel XI secolo d.C., maestosa sintesi dell’arte e delle architetture bizantine, arabe e normanne. Un connubio stilistico davvero unico!
L’ospitalità
L’accoglienza sul territorio è altrettanto ricca e varia, sia che si voglia soggiornare nel centro storico, in riva al mare o in collina.
Si può spaziare da strutture come, per esempio, B&B Domus Purpurea, nel centro storico di Rossano, di fronte alla Cattedrale, a pochi passi dal Museo Diocesano e del Codex, all’interno di un edificio antico recentemente ristrutturato e articolato in tre moderni appartamentini.
Oppure Casa Solares, lussuosa oasi di pace e bellezza, con accesso diretto alla spiaggia, area spa con piscina, sauna, zona massaggi, ristorante gourmet l’Aranceto, camere che profumano di mare e campagna insieme.
A ricordare come Rossano sia terra di antiche tradizioni e nobiltà, la baronessa Bebè Cherubini e il figlio Luca accolgono gli ospiti nell’ agriturismo Il Giardino di Iti, tipica casa rurale calabrese del 1700, ex tenuta di ulivi, da cui si ricavava un olio molto pregiato. Circondata da oltre 10 ettari di terreno, la struttura offre un panorama aperto a 360 gradi sulla natura.
Masseria Mazzei – Le Colline del Gelso Relais, diretto da Alessandra Mazzei, è un antico convento del ‘700, con servizi d’alta gamma, piscina esterna e ristorante di tradizione.
Un viaggio nei sapori
Sempre secondo il New York Times, una delle migliori cucine italiane è quella calabrese, sintesi eccelsa di sapori semplici, ricchi e unici. Unicità che si può scoprire anche a Rossano, cenando, per esempio, dentro la storia, alla trattoria pizzeria La Bizantina, con vista incantevole sull’ Oratorio di San Marco.
Ma le suggestioni della città vecchia si assaporano anche al ristorante Le Macine, dove officia lo Chef Vincenzo Abruzzese; alla Vineria Mastro Gustino, che celebra i piatti della tradizione o a Porta Romana, dove si esaltano gli ingredienti più caratteristici della cucina calabrese, a partire dalle profumatissime melanzane.
Rossano è famosa anche per la liquirizia, la migliore al mondo, che risponde al nome di Amarelli. La produzione è così straordinaria che non si può mancare di conoscerne la storia visitando il Museo della Liquirizia Amarelli.
L’Associazione Insieme per Camminare
Insieme per Camminare è composta da giovani con varie competenze e professionalità (storici dell’arte, guide turistiche, esperti di architettura e progettazione…), desiderosi di far conoscere al meglio il loro territorio, coinvolgendo turisti e visitatori in percorsi di visita e attività di turismo esperienziale.