Salento (Puglia) / Piccolo mondo antico e saporito
Nel cuore del Salento, tra Otranto e Gallipoli, tra Adriatico e Ionio, Cutrofiano è un pezzetto di quell’ Italia nascosta che sa regalare sorprese, piaceri ed emozioni, rivelandosi una tappa curiosa e saporita per una gita o una vacanza nello Stivale d’Italia.
Siamo infatti nel mezzo della cosiddetta Grecìa Salentina, scampolo di mondo ellenico così ben integrato con il barocco leccese, che ha guadagnato a questo paesino tranquillo e laborioso l’inclusione nei Borghi Autentici d’Italia.
Ce ne accorgiamo osservando quanto le casette a parallelepipedo, una a ridosso dell’altra, i tetti a terrazze, i candidi muri dalle linee spartane, il griko, la lingua degli antenati, convivano alla grande con l’eleganza dei balconi in pietra, i ghirigori, l’opulenza dei palazzi barocchi.
Ci sono poi i dintorni, non meno belli, con campi, vigne, frutteti, uliveti, ville e masserie dove l’aristocrazia leccese si è rifugiata per secoli, tuffata negli ozi della villeggiatura, tra tanti meravigliosi frutti della terra.
Alcuni edifici storici, abbracciati da giardini spettacolari, sono ancora tradizionalmente abitati nel periodo estivo, che va da Pasqua a San Martino. Altre dimore sono state trasformate in B&B di charme, circondati dalla natura e dotati di ogni comfort, come la settecentesca Villa Vergine, ampliata all’inizio del secolo scorso, il cui giardino ospita piante secolari, anfore antiche, fontane zampillanti e statue in leccisu, la pietra leccese, regina del barocco e delle architetture salentine.
L’itinerario che vi consigliamo e che vi può dare una buona visione d’insieme del centro storico parte da Piazza Municipio, dominata dal Palazzo Ducale Filomarino, riconoscibile dagli eleganti balconi in pietra, nel cui cortile si tengono, in estate, spettacoli di pizzica e concerti di musica popolare. L’edificio a destra della piazza, ex sede del Comune, ospita il Museo della Ceramica diviso in 4 sezioni (storico – archeologica, artistica, antropologica e tecnologica), che mostrano chiaramente quanto le manifatture locali fossero prestigios fin dai tempi remoti. Proseguendo su Via Garibaldi, si arriva alla Congrega dell’Immacolata, un complesso barocco grandioso, costruito nella seconda metà del Settecento su disegno di Felice De Palma. Altra tappa è la Chiesa Madre (XVII -XIX secolo), dedicata alla Vergine della Neve e a Sant’Antonio da Padova, patrono di Cutrofiano. All’interno, spicca il settecentesco altare dell’Assunta con la tela di Francesco Solimena, una delle più importanti del Salento. Altra piccola meraviglia è la cosiddetta Casa dei Santi, con due pareti interamente tappezzate da figure sacre, anche di ceramica. E poi, ultima tappa, Piazza Cavallotti con la bella Torre dell’Orologio, per poi riguadagnare il punto di partenza, Piazza del Municipio.
Anima del Salento agricolo, Cutrofiano gode di tutti i vantaggi di chi si trova a metà strada tra le più belle spiagge dell’Adriatico e dello Ionio (Gallipoli sta a 20 km, Otranto a 26) e che, tutti i giorni, può scegliere in base al vento -Scirocco o Tramontana- dove andare a farsi la tintarella. Qui passa anche la Via Francigena del Sud, che collega Canterbury a Roma e a Santa Maria di Leuca, con la Basilica Giubilare di Santa Maria de finibus terrae.
Tutto è a portata di mano, come la piccola galassia di comuni della Grecìa Salentina, dove gli anziani parlano ancora il griko, lingua greco-bizantina tramandata oralmente. Giuseppe Botrugno, guida turistica e autore di varie pubblicazioni, ci racconta che sua nonna iniziava le preghiere in griko, le continuava in latino e le terminava in italiano.
A Cutrofiano, nelle serate estive, quando la calura lascia un pochino di tregua, si organizzano concerti, mostre e spettacoli. Uno degli eventi più attesi è la Mostra Mercato della Ceramica Artigianale, all’ interno del Palazzo Ducale, dove si possono ammirare gli artigiani all’opera, mentre in altri palazzi si espongono manufatti di pietra leccese, tessuti e opere in ferro battuto.
E poi, c’è la Fiera del Gusto, dove si assaggiano i piatti della tradizione, perché, da queste parti, si mangia non bene, ma benissimo! A farla da padrona è naturalmente la pasta: minchiarieddhri (maccheroncini), sagne ‘ncannulate (pappardelle attorcigliate), cavatelli. Trie (sorta di tagliatelle) condite con i ciceri (ceci) o con i “pummidori scattarisciati”, un sugo saporitissimo, ottenuto cuocendo in una casseruola ben oliata i pomodorini interi a cui si aggiungono i capperi sotto sale sciacquati, l’aglio, il basilico e il peperoncino.
Chi ama sapori più decisi può optare per le orecchiette condite con salsiccia e provola affumicata o con le cime di rapa saltate in padella con acciughe, aglio e peperoncino. Deliziose anche le fàe nette e cicorieddhre, purea di fave con cicoria selvatica. E per uno spuntino veloce, polpettine di melanzane; friselle, ciambelle di grano duro cotte nel forno a legna; dopo averle bagnate con acqua si condiscono con pomodori tagliati a cubetti, sale, origano e buon olio di oliva. O pittule, una sorta di frittelle di pasta lievitata arricchite da acciughe. Altro piatto tradizionale è il purpu alla pignata: il polipo viene cotto in un recipiente di terracotta con pomodori, vino, cipolla e patate. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini (bianchi, rossi e rosati) delle pluri premiate cantine di Cutrofiano.
Tutte le Info al sito Viaggiare in Puglia
Come arrivare / In auto: A14 fino a Bari, poi SS 16 fino a Brindisi, SS 613 fino a Lecce, SS16 fino a Maglie, tangenziale ovest e poi SP363 fino a Cutrofiano. In treno: scendere a Lecce, poi continuare con gli autobus della compagnia STP fino a Cutrofiano .
In aereo: Ryanair collega Brindisi a Milano, Treviso e altre località. All’aeroporto è attivo un regolare servizio di noleggio auto .
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