Sarentino (Alto Adige) / Nella Valle dello Yogurt
C’è una valle, a nord di Bolzano, costellata da piccoli masi, nelle cui altrettanto piccole stalle mucche virtuose producono tanto buon latte, che in men che non si dica, diventa yogurt profumato e saporito.
Una valle tappezzata da boschi, pascoli e mughete, da cui si ricava un pregiato olio essenziale di pino mugo, che diventa la base per creme, unguenti e altri prodotti amici della salute e della bellezza.
Una valle popolata da artigiani valentissimi, la cui fama travalica da secoli i confini dell’Alto Adige: falegnami, fabbri, scultori, pellettieri… , tutti più che orgogliosi dei loro saperi e delle loro tradizioni, che custodiscono come un tesoro prezioso e come tale lo porgono ai turisti.
Stiamo parlando della Val Sarentino, mezz’ ora d’auto da Bolzano, percorrendo una strada che sale tra boschi e pascoli e che, per un buon tratto, corre in galleria, che, ci spiegano i locali, è di recente inaugurazione e ha sostituito una strada vecchia e dissestata, che per secoli ha mantenuto la valle un po’ isolata dal resto dell’Alto Adige.
Val Sarentino come mondo a sé, dunque, ma proprio per questo, meravigliosamente autentico e ricco di sorprese.
Ma cominciamo dal latte. Qui è tutto un fiorire di piccole stalle, la media è di 12 mucche ciascuna, il cui latte viene ritirato ogni mattina dal camion cisterna della latteria Mila, che sta a valle, in quel di Bolzano, e lavorato entro le 24 ore per mantenerne integre le proprietà, diventando quello yogurt che tutti conosciamo e che primeggia per varietà e genuinità.
Mentre, con un gruppo di colleghi, bardati di cuffie, camici e copri scarpe, visitiamo i reparti dello stabilimento, Rudy Mayer am Tinkhof, responsabile generale della produzione, ci spiega che c’è un legame fortissimo tra Mila e Val Sarentino e che la latteria svolge un ruolo sociale non indifferente, consentendo a tanti piccoli masi di continuare a vivere, evitando lo spopolamento della valle.
La stessa latteria è una cooperativa a cui aderiscono 2600 soci produttori, dando lavoro a 460 dipendenti. Che il legame tra Mila e territorio sia veramente di ferro, ce ne accorgiamo già all’ ingresso dei reparti, sulle cui pareti campeggiano i ritratti veri dei contadini che, tutte le mattine, coi loro bidoni pieni di latte appena munto, aspettano Alois, il lattaio Mila, diventato ormai uno di famiglia, che lo raccoglie nella sua autocisterna, facendo tappa in ben 77 punti sparsi in tutta la valle. E chi il maso ce l’ha alle alte quote, fa arrivare giù il latte con la teleferica. In tutto l’ Alto Adige, sono una decina le zone di raccolta, di cui la prima è proprio la Val Sarentino.
Allo stabilimento Mila di Bolzano (ce n’è uno anche a Brunico, dove si producono formaggi), arriva ogni giorno qualcosa come 500 – 600 mila litri di latte, che viene pastorizzato a 70° – 80° e stabilizzato, per poterlo trasformare in yogurt morbido e profumato con l’aggiunta di fermenti lattici vivi, frutta, cereali e altri ingredienti naturali. <<Siamo arrivati a produrre una novantina di gusti, compresi quelli senza glutine e senza lattosio>>, precisa Christian Molling, un altro responsabile della produzione.
L’unicità di Mila (il nome deriva dall’unione delle iniziali di Milch, latte in tedesco e La, in italiano) sta proprio nei valori della tradizione, nella storia, nella cultura dell’Alto Adige e nell’ impegno quotidiano di questi allevatori, che con tanta passione si occupano della cura dei pascoli e delle mucche. L’obiettivo è uno solo, precisa Molling: << Preservare la qualità del latte dell’alta montagna altoatesina, che viene raccolto 365 giorni l’ anno per essere trasformato entro 24 ore in tanti prodotti freschi di alta qualità, assolutamente privi di OGM>>.
In occasione del suo quarantennale, Mila ha festeggiato in grande, organizzando, nelle settimane scorse a Sarentino, un vero e proprio Jogustival, con sfilate nei costumi tradizionali, concerti, degustazioni, dimostrazioni di antichi mestieri, stand gastronomici e presentando un gusto nuovo (a produzione limitata) che, ancora una volta, esprime il suo legame fortissimo con questa valle: lo yougurt al pino mugo.
Perché, come vi spiegavo all’ inizio, questo meraviglioso sempreverde è uno dei simboli del territorio e i suoi abitanti ne conoscono le mille e una virtù. Ma di questo vi parlerò nel prossimo post. Seguitemi !
Link utili: www.mila.it www.sarntal.com www.mirsarner.com
Crediti fotografici : Alberto Campanile; Francesca Casali; Bernhard Aichner
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