Savognin (Svizzera), tra neve e arte .
Savognin e’ una piccola stazione nel cuore dei Grigioni (Svizzera), a soli 40 chilometri dalla famosa e mondanissima St.Moritz, da cui sembra lontana anni luce, circondata da montagne severe, come il Piz Arblatsch, da gole dirupate e praterie che sbucano inaspettate.
Piccola, ma deliziosa, mossa da case con le mura spesse e le scritte a sgraffito; una manciata di chiese barocche coi campanili dritti come fusi; ponti medievali perfettamente conservati. E la gente, che parla il romancio, una lingua dai tratti un po’ ruvidi (quarto idioma della Svizzera) e custodisce orgogliosa le sue origini contadine, nonostante il progresso non abbia risparmiato Savognin, facendone una stazione sciistica moderna e di tutto rispetto, amata dalle famiglie, che trovano 80 km di piste da discesa ampie e adatte a tutte le capacità, dagli appassionati di carving, di snowboard e persino di ski fox a bordo pista.
Ottimi anche i 32 km di anelli da fondo; i tracciati per lo slittino e un ventaglio di meravigliose passeggiate tra i boschi e in riva al fiume Gelgia, che attraversa l’abitato.
Quattro passi nel borgo, ci consentono di ammirare le facciate degli edifici più antichi, come Casa Petterelli o Casa Fuger. O la bella dimora dai toni pastello, che ospitò per otto anni il pittore italiano Giovanni Segantini, maestro del divisionismo, che trasportò nei suoi quadri la luce nitida ed essenziale di questi luoghi, firmando capolavori che sono un omaggio alla vita dei campi e degli alpeggi.
A Segantini è dedicata anche la piazza principale, dove campeggiano la sagoma sua, della moglie e quella di uno dei suoi quadri più famosi, manifesto di questa terra: L’Arada, l’Aratura.
Curioso il fatto che, del maestro, a Savognin, non rimanga oggi neppure un’opera d’arte e che le sue tracce vadano ricercate proprio nell’esuberanza dei paesaggi e della luce o nei libri custoditi all’interno della Kunstgalerie, la galleria d’arte civica, dove una delle sale è proprio dedicata a lui.
Nel cuore del borgo, troviamo la chiesa di San Martino, la principale delle tre chiese barocche di culto cattolico a Savognin, altro fatto curioso, perché ci troviamo nel cuore di vallate di fede riformata. Gli interni sono molto luminosi e raccolti, ma a lasciare senza parole è il grande, ricchissimo affresco della cupola, con ruote di angeli in gloria, opera dei fratelli Nuvolone (1681), pittori milanesi, considerato la testimonianza più importante del barocco italiano a nord delle Alpi.
Continuando a setacciare il borgo e sbirciando le vetrine delle bottegucce, troviamo anche gastro-tentazioni, come formaggi di mucca e di capra, pane rustico e preparati per tisane che profumano di stella alpina ed erbe di montagna.
Una puntata al Museum Regiunal è, infine, quasi d’obbligo, per immergersi nelle atmosfere d’antan di una curt, il complesso abitativo medievale tipico dei Grigioni, dove i diversi ambienti e i loro oggetti, raccontano storia, arti, mestieri e vita domestica delle genti in questa bellissima regione.
Info Come arrivare / In auto : Autostrada A9 fino a Chiasso, quindi la A2 fino a Bellinzona (ricordiamo che sulle autostrade elevetiche è d’0bbligo la Vignette, che dura un anno). Dopo la galleria del San Bernardino, si raggiunge Thusis, quindi Tiefencastel e Savognin. Da Milano sono circa 220 km.
Link utile: Svizzera Turismo www.myswitzerland.com/it/savognin.html