Slovenia a tutta birra
Non tutti sanno che, nella piccola verde Slovenia, c’è un angolo di Paese, nella regione orientale della Savinjska, tutto dedicato alla coltivazione del luppolo e alla produzione di birra.
Ettari ed ettari di terreno, caratterizzati da alti supporti, necessari al rampicante, disposti su filari paralleli, che siglano un paesaggio di ordinatissime geometrie.
La città fulcro di questo “distretto birraiolo”, chiamiamolo così, è Žalec, un borgo vivace, con poco più di 21mila abitanti, nonostante ci si trovi un un angolo di Slovenia molto poco battuto dai viaggiatori italiani.
Tra le curiosità, unica al mondo nel suo genere, una fontana pubblica della birra, la Zeleno Zlato, cioè oro verde, come chiamano la bevanda da queste parti, posizionata nella piazzetta centrale del borgo, inaugurata nel 2016 e in funzione da aprile a tutto ottobre, con orari variabili.
La fontana non è altro che una serie di spillatori automatici, allestiti un po’ come il bancone di un bar, dove vale la regola del faidate, nel senso che ciascuno riempie il proprio boccale, degustando i diversi tipi di birra, tutti rigorosamente di produzione locale.
A un anno dall’inaugurazione, nel 2017, la fontana Zeleno Zlato è stata premiata dall’Organizzazione Turistica Slovena come miglior prodotto innovativo. Oggi, eroga sei tipi di birra, per la gioia di appassionati ed estimatori.
Oltre alla scura Kukec, dedicata al maestro birraio Oskar Kogoj, si possono apprezzare, a rotazione, quattro birre di tendenza, anche di piccoli birrifici artigianali, e una birra sperimentale dell’ Istituto Sloveno per la Ricerca sul Luppolo.
Tra un assaggio della verde di Haler di Olimje e una rossa Mars Colony della Green Gold Brewing, torna così in mente il monito di Johann Wolfgang Goethe: <<…Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia>>.
La lezione inizia quindi a Žalec, dove non si può non visitare l’Eco-museo della coltivazione del luppolo e della produzione della birra.
All’interno di un ex essiccatoio di quattro piani, si possono scoprire tutti gli attrezzi per la coltivazione e la lavorazione del luppolo; documenti storici e filmati con sottotitoli in italiano legati a un prodotto ancora così importante per l’economia rurale della Valle Savinja.
Da mettere in agenda, anche un appuntamento molto interessante: la tradizionale Marcia sul sentiero del luppolo, l’ultimo sabato di agosto, un percorso di circa 14 chilometri, tra coltivazioni e tante curiosità.
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