Sudafrica a tutto safari

Scritto da Maurizia Ghisoni | febbraio 19, 2025 0
Bufali nella savana sudafricana credits Maurizia Ghisoni

Bufali nella savana sudafricana credits Maurizia Ghisoni

E’ sicuramente una delle esperienze più entusiasmanti, il safari, quando si visita una paese come il Sudafrica, la Nazione Arcobaleno per eccellenza, non solo per il gran numero di popoli ed etnie che vi convivono, ma anche per la ricchezza di habitat e ambienti naturali.

Comprese le savane, estese prevalentemente nel settore di nord est, fino  ai confini col Mozambico. Ambienti super affascinanti e sconfinati, veri e propri giardini dell’eden, che tengono a battesimo parchi nazionali, come il famoso Kruger National Park e innumerevoli riserve private.

Regalarsi qui un safari fotografico nei primi mesi dell’anno, significa inoltre trovare una savana molto verde, reduce dall’inverno australe, solcata dal rosso vivo delle piste, mossa da generose macchie arboree, dove lo sguardo corre libero su orizzonti infiniti.

Come dicevo, il più famoso è senz’altro il Kruger National Park, nato nel 1898 per volere dell’allora presidente sudafricano Paul Kruger; ha un’estensione di circa 20mila chilometri quadrati (più o meno come il Veneto o la Puglia) e vanta la più alta concentrazione di mammiferi al mondo.

Ma ci sono anche tante riserve private, con lodge accoglienti e ben organizzati, dove ci si ambienta molto velocemente e non si vede l’ora di salire su una jeep con tanto di ranger per immergersi nelle meraviglie della natura

I  PREPARATIVI

Sudafrica, Mabula Reserve, partenza all'alba per il safari credits Maurizia Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, partenza all’alba per il safari credits Maurizia Ghisoni

Per il mio safari, ho scelto una riserva privata, il  Mabula Game Lodge, oltre 12mila ettari di natura selvaggia, nel cuore di un’area conosciuta come Waterberg, a un’altitudine di 1300 metri, che la rendono malaria free,  dispensando dalla profilassi antimalarica, consigliata invece per diverse altre aree naturalistiche.

La riserva è molto apprezzata per la bellezza e la diversità degli ambienti, che spaziano dalle pianure tipiche della savana a zone più montagnose, rendendola rifugio ideale per moltissime specie animali.

Oltre ai famosi Big Five – elefante, leone, rinoceronte, bufalo e leopardo-, chiamati così, perché considerati un tempo, i più difficili da cacciare, vivono qui oltre trecento specie di uccelli, insetti e rettili.  Un paradiso in piena regola.

Il lodge è davvero bello e accogliente. Le aree comuni, pulitissime e ordinatissime, sono allestite con arredi di buon gusto, afro-minimal chic li definirei, mentre le camere, dotate di tutti i comfort, sono ospitate all’interno di casette dal tipico tetto in thatch, il giunco locale, che ripara dalle intemperie, mantenendo freschi e arieggiati gli ambienti.

I safari sono programmati in base al ritmo del mondo animale: la mattina presto, le 5 per intenderci, quando molte specie sono già in cerca di cibo, e la sera prima del tramonto che, qui, nell’emisfero australe è accompagnato velocemente dal buio.

Prima della partenza, ci si sveglia con una tazza di caffè bollente o di tipico thè rosso Roiboss, mentre qualche scimmietta dal muso nero fa capolino dal tetto del lodge, per cercare di rubare qualche biscotto dal buffet.

Si va quindi a incontrare la guida. La mia si chiama Keiti, abbreviativo di Khothalso, un ragazzone dallo sguardo vivo e il sorriso accattivante, che mi fa prendere posto su una jeep 4×4 aperta, con tendalino e poncho para aria.

Sudafrica, Mabula Reserve, un gruppo di zebre, tra i primi incontri del mattino , credits M.Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, un gruppo di zebre, tra i primi incontri del mattino , credits M.Ghisoni

Inutile dire che l’emozione e l’attesa sono alle stelle; non vedo l’ora di imboccare una delle tante piste rosse che solcano la savana, con occhi e orecchie ben aperti, per non perdere nulla ma proprio nulla di questo mondo meraviglioso.

Piano piano tutti prendono posto, mentre attorno, nei grandi spazi verdi del lodge brucano tranquille delle gazzelle dal manto striato, che i locali chiamano Niala.

SULLE  ORME  DEI  BIG  FIVE

Una volta partiti, procedendo a bassa velocità sulla pista intrisa di guazza notturna, il primo incontro è con un facocero, già molto indaffarato a grufolare nel mezzo di una radura. Il pensiero, lo capite anche voi, non può non andare al celebre e simpaticissimo Pumbaa del film Il Re Leone.

I facoceri, mi spiega Keiti la guida, sono erbivori e avendo un collo corto, sono soliti inginocchiarsi sulle zampe anteriori per scavare piccole buche alla ricerca di radici e bulbi selvatici.

L’esplorazione continua all’aria fresca della savana fino a che, sulla pista, non ci incuriosisce un piccolo gruppo di scarabei stercorari indaffaratissimi ad assemblare in palline lo sterco fresco di rinoceronte, segno che siamo vicini a uno dei Big Five.

Sudafrica, Mabula Reserve, un rinoceronte nero

Sudafrica, Mabula Reserve, un rinoceronte nero   credits Maurizia Ghisoni

In effetti, è così; bastano poche decine di metri, fatti quasi a passo d’uomo ed ecco, in una fitta macchia di arbusti, due rinoceronti neri (in realtà, il manto è grigio-marrone, si chiamano così per distinguerli dai cugini bianchi, che sono ancora più grossi e possenti), intenti a consumare la loro prima colazione.

Il Sudafrica, insieme a Namibia, Kenya e Zimbabwe, detiene il 96% dell’intera popolazione africana di rinoceronti, una specie costantemente nel mirino dei bracconieri, che li uccidono per impadronirsi delle corna, ritenute afrodisiache da alcune culture orientali e usate anche come medicina per il trattamento di diverse malattie.

Le severe leggi locali e una serie di efficaci programmi di salvaguardia fanno si che, negli ultimi decenni, sia aumentata la popolazione di questi meravigliosi mammiferi.

Sudafrica, Mabula Reserve, Gazzelle, zebre e antilopi al pascolo  credits Maurizia Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, Gazzelle, zebre e antilopi al pascolo credits Maurizia Ghisoni

Ma continuiamo la nostra esplorazione e dopo aver scorto un furtivo Silver Cat, una sorta di gattopardo dalla coda lunga e un manto a piccole chiazze, ci dirigiamo verso le grandi pianure, verdissime nelle loro radure sconfinate, dove pascolano e brucano nugoli di zebre, gruppi di antilopi impala, intere famiglie di gnu, orici meravigliose con quelle corna lunghe e sottili, che sembrano bucare il cielo. 

E poi ancora, sullo sfondo dei rilievi del Waterberg. mandrie di bufali, neri, indomiti, possenti, capaci di tener testa ai predatori più aggressivi, come leoni e leopardi.

Sudafrica, Mabula Reserve, leone capobranco  credits  Maurizia Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, leone capobranco credits Maurizia Ghisoni

A proposito di leoni, la guida mi conduce verso quel settore di riserva dove sa essere più facile avvistarli,

E in effetti, cosi è: in una piccola area tappezzata di arbusti bassi, due leonesse si stanno spartendo i resti di una zebra, frutto della loro caccia mattutina, mentre qualche metro più in là, un maestoso leone capobranco e alcuni giovani maschi si crogiolano al primo sole.

Impossibile, non rimanere ipnotizzati da quella criniera fitta e fulva, da vero Re Leone, sotto la quale spunta uno sguardo tra il compassato e l’annoiato.

Man mano che il sole sale alto e la temperatura aumenta, si avvicina per tutto il branco l’ora della siesta e anche per noi è tempo di rientrare, rifocillarsi con un’abbondante colazione e riposare, in attesa del safari nel tardo pomeriggio.

ELEFANTI, GIRAFFE E CHEETAH

Sudafrica, Mabula Reserve, un'elefantessa sul nostro percorso                 credits M. Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, un’elefantessa sul nostro percorso credits M. Ghisoni

Tornati sulle piste, andiamo a cercare qualche altro esemplare di Big Five. Fatti pochissimi chilometri, la guida mi fa notare un gran movimento tra gli arbusti e dopo poco, ecco spuntare la mole di due bellissimi esemplari di elefanti femmina.

Fa sempre un certo effetto trovarsi davanti a questi pachidermi e sperare che non si spazientiscono, come accade invece a un’altra jeep, il cui driver commette l’imprudenza di avvicinarsi troppo a una delle due elefantesse che, adirata, gli simula una carica.

Niente paura però, Keiti mi spiega che quando l’elefante carica con le grandi orecchie in avanti non fa sul serio; occorre invece darsela a gambe se le orecchie sono tenute all’indietro.

Lasciamo le elefantesse al loro spuntino e continuiamo attraverso una radura tappezzata da grandi alberi di acacia, il cibo preferito dalle giraffe, che non si fanno attendere e che ci lasciano a bocca aperta, con il loro incedere elegante, il manto pezzato dai colori fulvi  e gli occhioni dalle ciglia lunghissime.

Sudafrica, Mabula Reserve, l'incontro con una giraffa credits Maurizia Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, l’incontro con una giraffa credits Maurizia Ghisoni

I maschi possono raggiungere anche i 5 metri di altezza e sono in assoluto, gli esemplari più alti della savana. Nella stagione degli accoppiamenti, lottano tra loro utilizzando il lungo collo e tutti, maschi e femmine, sanno difendersi bene dai grandi felini e dai predatori di ogni genere.

C’è ancora luce nella savana, e con Keiti decidiamo di spostarci nel settore sud della riserva, scorrendo vicino a un grande albero che fa da casa a una folta colonia di babbuini e sfilando sotto lo sguardo vigile di una Brown Snake Eagle, l’aquila del serpente marrone, come l’hanno battezzata gli indigeni.

Fatti pochi chilometri, davanti ai miei occhi si para una visione straordinaria: una coppia di ghepardi, i cheetah, per la lingua anglofona, incede lentamente verso la nostra auto. Alti, snelli, elegantissimi, a testa alta come degli imperatori. Si lasciano ammirare in tutta la loro bellezza e deviano lentamente in una radura verdissima, aperta sull’orizzonte. Il tutto è davvero spettacolare e da solo vale il viaggio!

Sudafrica, Mabula Reserve, coppia di ghepardi  credits M.Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, coppia di ghepardi
credits Maurizia Ghisoni

Poiché al crepuscolo non manca molto, Keiti allestisce un piacevole aperitivo in pieno bush, brindando alla natura generosa e alle sue fantastiche creature. Un calice di buon vino sudafricano suggella alla grande le tante e belle emozioni della giornata.

Al rientro, costeggiano un grande stagno, dove se ne stanno in ammollo gli ippopotami, in attesa che faccia buio e che temperature più fresche consentano loro di stare agevolmente sulla terraferma.

CUCINA  DA  LODGE

Sudafrica, le cucine del Mabula Game Lodge   credits  Maurizia Ghisoni

Sudafrica, le cucine del Mabula Game Lodge credits Maurizia Ghisoni

Tra un safari e l’altro, la cucina e la ristorazione sudafricane rappresentano un momento importante ed estremamente piacevole.

I pasti sono preparati utilizzando una grande varietà di ingredienti e soprattutto di ricette, in modo da regalare all’ospite una piacevole full immersion nella tradizione gastronomica locale.

Il Sudafrica è inoltre una nazione molto ricca da un punto di vista alimentare, qui non manca davvero nulla: carni di ogni tipo, pesce dai due oceani, verdure, frutta, legumi, latticini…, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Le cucine del mio lodge interpretano alla grande tutta questa varietà e ad ogni pasto non mancano prelibatezze. Buonissimi, per esempio, gli stufati di manzo con verdure alla piastra e riso allo zafferano; le costolette di agnello con dadolate di zucca; la tipica  mealie pap, la polenta bianca ottenuta dalla varietà locale di mais, che i locali mangiano tradizionalmente con le mani, accompagnandola a una salsa di carne o verdure.

Sudafrica, Mabula Reserve Lodge, carni stufate e riso allo zafferano credits  Maurizia Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve Lodge, carni stufate, verdure alla piastra e riso allo zafferano credits Maurizia Ghisoni

L’immancabile braa  iversione locale del barbecue, consente di assaporare mille tipi di carni, salsicce boerewars, di memoria olandese, costolette salate e affumicate; pesce come il popolarissimo snoek arrostito fresco sul braai; insalate di molluschi e molto altro.

E poi, frutta fresca a go-go; dessert a base di creme cotte, gelato e profumatissimi sorbetti di frutta. Insomma, la cucina del lodge è davvero ottima!

Buon Safari a tutti!

Sudafrica, Mabula Reserve, si parte all'alba per il primo safari  credits Maurizia Ghisoni

Sudafrica, Mabula Reserve, si parte all’alba per il primo safari credits Maurizia Ghisoni

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