Una cattedra per il vino
Introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia.
È la proposta che parte dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, lanciata a Firenze, in occasione degli eventi preparatori del G20-Agricoltura.
«Nella logica dei grandi progetti europei come il Farm to Fork e la Next generation, crediamo nel vino come acceleratore di cambiamento sostenibile e accorciatore della distanza fra città e campagna» dice la presidente Donatella Cinelli Colombini.
Già a partire da questo anno scolatico, Le Donne del Vino si faranno carico della sperimentazione di questi insegnamenti in uno o due istituti in tre regioni pilota: Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia,
La sperimentazione si allargherà quindi a tutta Italia nel successivo anno scolastico.
L’auspicio è, naturalmente, che la necessità di formazione in campo enologico diventi sempre più diffusa e che centinaia di Istituti Alberghieri e Turistici introducano questo insegnamento.
Attualmente, il Progetto D-Vino è coordinato da tre associate: Roberta Urso (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna) e Roberta Lanero (Piemonte).
«Facciamo un appello alle associazioni di sommelier, assaggiatori, diplomati WSET, dottori in scienze gastronomiche perché preparino i docenti necessari a insegnare a centinaia di classi in ogni regione italiana» aggiunge Cinelli Colombini.
Dopo i due anni della fase sperimentale, le 950 Donne del Vino italiane intendono rimanere nel progetto formativo solo come destinatarie di visite didattiche, perché hanno al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici esperte di marketing e sono quindi in grado di proporre agli studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva.
Nel sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager, che continui la formazione anche dopo il ciclo scolastico, facendo della conoscenza del vino e dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.
PERCHÉ INSEGNARE IL VINO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI
Attualmente alcuni presidi di Scuole Alberghiere hanno già attivato corsi sul vino, mentre nessun Istituto Turistico ha insegnamenti di questo tipo.
Nella realtà, invece, i futuri responsabili delle sale dei ristoranti così come i futuri manager di uffici turistici, agenzie di viaggio o alberghi hanno bisogno delle nozioni base sul vino e sui suoi territori.
Il vino rappresenta infatti circa un terzo dei ricavi economici dei ristoranti.
Sul fronte turistico, vediamo invece che l’enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori stranieri in Italia e un visitatore su quattro è mosso principalmente da quella.
Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene un’offerta enogastronomica. Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la wine hospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del vino aperte al pubblico.
In un’Italia dove l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è possibile continuare a insegnare solo arte, territori e geografia turistica (66 ore per 3 anni) ai futuri manager dell’incoming.
I VANTAGGI DELLA FORMAZIONE SUL VINO AI FUTURI MANAGER DELLA RISTORAZIONE E DEL TURISMO
Una formazione più aderente alle esigenze dei comparti produttivi, in cui gli studenti si preparano a entrare, avvantaggia tutti e principalmente loro, aprendogli maggiori orizzonti professionali.
In generale, la formazione innalza il livello dell’offerta turistica e funziona come un acceleratore per i territori del vino, che hanno bisogno di personale formato nell’intera filiera che produce, commercializza e somministra il nettare di Bacco.
C’è grande necessità di figure professionali in grado di accrescere la conoscenza e l’apprezzamento del vino di qualità, soprattutto fra i visitatori stranieri e relativamente alle denominazioni meno conosciute.
Da ultimo, ma non meno importante, la formazione a cui Le Donne del Vino intendono dare avvio, ha lo scopo di favorire il consumo responsabile fra i giovani, creando degli “ambasciatori della cultura enologica”, in grado di influenzare i coetanei in una logica di peer education. E anche se l’assaggio del vino viene riservato ai maggiorenni, una parte importante della formazione sarà finalizzata al contrasto dell’abuso di alcool e del binge drinking.
CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del Vino sono l’associazione di enologia al femminile più grande al mondo. Nata nel 1988, conta oggi in Italia quasi 950 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.
Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.
L’associazione è senza scopi di lucro, promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella sua filiera produttiva.
Due anni fa, l’Associazione ha costituito un network internazionale con 10 realtà simili in altre parti del mondo.
Attualmente, Le Donne del Vino promuovono indagini sul Gender Gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione.
Maggiori notizie, al sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.
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