Una Valle di Ciliegie

Scritto da Maurizia Ghisoni | maggio 19, 2015 0

Non tutti, forse, sanno che le celebri ciliegie di Vignola, oltre che nelle campagne della cittadina modenese, sono prodotte anche sulle confinanti colline bolognesi della Valle del torrente Samoggia.

CBO 056Un territorio che, per noi, è stato una scoperta: alture dolci, macchie di bosco, calanchi spettacolari, bellissime geometrie di vigneti e frutteti. Le piante di ciliegio trovano qui un microclima particolare che, unito alla sapiente mano dell’uomo, consente di portare in tavola frutti di altissima qualità e dalle varietà più disparate. Frutti che sono una festa per gli occhi e il palato! Che ne dite, allora, di seguirci in questo golosissimo itinerario dove una ciliegia tira l’altra?

CBO 154Partiamo da Zola Predosa, alle porte di Bologna, tenendo come direttrice la provinciale Bazzanese, che si srotola nel ventre della Valle del Samoggia.
Zola Predosa è una cittadina dalla doppia anima, agricola e industriale, come lascia intendere la Grande Ruota dello scultore Martani, che accoglie i visitatori all’ingresso del paese. Nonostante la modesta notorietà, il suo territorio custodisce tesori d’arte e cultura di tutto rispetto. Come Palazzo Albergati, splendida residenza di campagna incorniciata da un parco rigoglioso, che il marchese Girolamo Albergati fece costruire nel Seicento, per gareggiare in sfarzo e grandezza con le ville nobiliari bolognesi.

CBO 041L’interno è uno stupefacente rincorrersi di corridoi, sale, saloni riccamente affrescati e decorati. Bellissimi i cicli pittorici che portano la firma di noti artisti dell’epoca.

Ma quel che più incuriosisce, è la varietà di scale e scaloni interni, ce ne sono di elicoidali, a doppia spirale, a chiocciola, a gradini asimmetrici. Una caratteristica che ha reso famosa questa villa nei secoli e non ha mancato di stupire ospiti illustri, come Carlo Goldoni, Vittorio Alfieri, la regina di Polonia e re Giacomo III d’Inghilterra.

CBO 047Decidiamo di concederci un’altra tappa culturale a Ca’ la Ghironda, nella frazione Ponte Ronca, per ammirare una collina punteggiata da meravigliose opere d’arte contemporanea, che portano la firma di grandi scultori: Manzù, Cascella, Pomodoro, Vangi, Melotti e altri. Un luogo dove arte e natura si fondono in modo incredibile e dove i rami di ciliegio già carichi di frutti fanno da sfondo a tanta bellezza.

CBO 007A questo punto, puntiamo verso il centro di Zola Predosa, dove ci è stato consigliato di far tappa, per una prima colazione golosa, al forno-pasticceria Marsigli, in via Risorgimento 185: qui, veniamo letteralmente avvolti dal profumo di crostate alla ciliegia appena sfornate,

CBO 076di pinze e raviole, i tradizionali dolci bolognesi, ripiene di confettura; di pastine mignon guarnite con crema pasticcera e Duroni rubavista: una cosa da perdere la testa!

CBO 072Dal Forno Marsigli alla Vecchia Malga, rinomato negozio di formaggi e salumi della famiglia Chiari, in via Roma, il passo è breve e tra le tante specialità della casa, troviamo anche golosissime torte di mascarpone guarnite con le ciliegie, una cosa più unica che rara!

CBO 100Ecco, adesso siamo pronti all’incontro con i ciliegi carichi di frutti, e tra le tante aziende agricole del territorio, scegliamo Zia Polly, alle porte del paese, dove troviamo ad accoglierci la titolare, Lucia Benini e il marito Giorgio Bernardi, che, su tre ettari di terreno, coltivano biologicamente un grande frutteto, con piante di ciliegio di tutte le varietà: dalle precoci Bigarreau ai Duroni Neri, dalle sode Marchigiane, utilizzate per le preparazioni sotto spirito, alle varietà più nuove, originarie d’Oltreoceano e dai nomi curiosi: Celeste, Lapins, Candeggiante.

CBO 047Sono una festa per i sensi, tutte queste drupe porporine che fanno capolino tra le foglie dei ciliegi! Lucia e il marito le raccolgono a mano, con veloce maestria, a una a una, con il gambo, e le sistemano delicatamente in cestini trasparenti, etichettati col marchio “Ciliegia Tipica di Vignola”. Cestini che vanno a raggiungere i principali mercati ortofrutticoli della zona, mentre un’altra buona parte di frutti è venduta direttamente in azienda.

CBO 054Torniamo sulla provinciale Bazzanese e la seguiamo verso la media-alta Valle del Samoggia, lasciandoci conquistare da un paesaggio che, curva dopo curva, si fa sempre più interessante: ordinate geometrie di vigneti (siamo nella terra del Pignoletto, vino bianco tipico, dal bouquet asciutto e fruttato, che si ottiene da uve di un vitigno autoctono), frutteti, macchie boschive e qualche castellotto, che testimonia l’antica rivalità tra Modena e Bologna. Oltrepassata Bazzano, con la Rocca Bentivoglio, sede di iniziative culturali e del Museo Archeologico “Crespellani”, puntiamo su Monteveglio e il Parco Naturale Regionale della sua Abbazia, il più piccolo dell’Emilia Romagna, il cui cuore è in questo delizioso borgo medievale sorvegliato da una torre trecentesca.

CBO 034Fiore all’occhiello è, naturalmente, l’Abbazia di Santa Maria, una delle pievi più antiche dell’Italia settentrionale, un luogo suggestivo, inserito in un contesto naturale dai tratti primordiali: i boschi fitti di Monte Morello, i calanchi del fosso San Teodoro, del Rio Paraviere, dell’Africa e di Pan Perso. Un sentiero attrezzato, accessibile anche a disabili e non vedenti, consente di assaporare tutta la bellezza del Parco.

Ma le nostre ciliegie ci richiamano e, a Calderino, frazione del comune di Monte San Pietro, schiudono l’ennesimo covo goloso: La Ghiotta, il negozio di gastronomia di Socrate Demaria e della moglie Edera, dove facciamo scorta di confetture al naturale di ciliegie e amarene selvatiche.

CBO 090 Calderino di Monte S Pietro BO La Ghiotta ciliege su sciroppo

Siamo adesso pronti per l’Alta Valle del Samoggia, i cui ambienti assumono tratti ormai appenninici e dove il nostro capolinea è Savigno. Tornante dopo tornante, il paesaggio diventa sempre più spettacolare: alberi di ciliegio incorniciano chiesette solitarie, come a Fagnano, e corrono paralleli alla strada provinciale, che spalanca all’improvviso un sipario di calanchi e angoli di selvaggia bellezza.

CBO 001Savigno è un centro particolarmente vocato ai sapori tradizionali della valle, da anni lega la sua fama al tartufo “Bianco pregiato dei Colli Bolognesi”. In centro paese, si annida una miniera di squisitezze, La Dispensa di Amerigo, con tanto di ristorante e locanda per ospitare chi si è spinto fin quassù. Nel locale, quasi tutto è rimasto come negli anni Trenta, quando nonno Amerigo aprì una rivendita di alimentari, gestita oggi dal nipote Alberto Bettini. L’atmosfera è piacevolmente retrò; bellissimi il bancone con il ripiano in marmo rosso e le scansie piene di vasetti con Duroni sciroppati e sotto spirito, confetture, composte di ciliegia e un gradevolissimo Liquore di Marasca.

Amerigo Restaurant, Savigno, Emilia Romagna, Italia, Italy, Europe

Link utili:  www.valsamoggia.it      www.ghironda.it    www.albergati.com

www.comune.zolapredosa.bo.it    www.amerigo1934.it/

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