Valle d’Aosta, autunno tra i castelli
Arroccati su speroni rocciosi dai quali controllavano le carovaniere verso i valichi alpini, oltre un centinaio tra castelli, residenze fortificate, dimore d’interesse storico e torrioni d’osservazione impreziosiscono la più piccola e meno popolata regione d’Italia, la Valle d’Aosta.
Si trovano, per lo più, nella vallata principale, quella bagnata dalla Dora Baltea, che dal Monte Bianco taglia il territorio da ovest ad est. Ai manieri più antichi, costruiti con finalità difensive nel XII secolo, si aggiunsero, tra il Trecento e il Cinquecento, quelli decisamente meno austeri, vere e proprie regge, con affreschi preziosi, mobili, opere d’arte e suppellettili da mille e una notte.
Qui di seguito, una veloce carrellata dei castelli aperti in questa stagione, perfettamente incastonati in un habitat fatto di rocce e valli rivestite dai colori e dalle luci dell’autunno. Luoghi fortemente evocativi, densi di storie, leggende e curiosità, che possono tranquillamente e meravigliosamente riempire lo spazio di un weekend.
Il Forte di Bard
Già visibile dall’autostrada Torino Aosta, il Forte di Bard sorge in un punto strategico, dove già in epoca romana si trovavano dei presidi militari. Nonostante l’antica fama di inexpugnabile oppidum, nel maggio del 1800, le truppe napoleoniche presero e smantellarono la fortezza primitiva, che fu in seguito riedificata da Carlo Felice di Savoia su progetto dell’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero.
L’attuale complesso è semplicemente faraonico; comprende tre corpi di fabbrica indipendenti, articolati su altrettanti livelli di un ripido costone dal quale l’occhio spazia sulla valle e il sottostante borgo di Bard.
Più in basso, l’Opera Ferdinando è sede del Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, con ricche collezioni che spaziano dalle armi alle miniature degli eserciti, dai filmati alle ricostruzioni dei forti, dall’epoca romana al secolo scorso. Nel mezzo, l’Opera Vittorio ospita il bellissimo percorso Le Alpi dei Ragazzi, in cui si affronta un viaggio virtuale verso il Monte Bianco, preparando zaino e attrezzature, affrontando la marcia d’avvicinamento, raggiungendo il rifugio, inerpicandosi sul ghiacciaio e sulla cresta fino alla vetta, a quota 4810 metri.
Il viaggio continua poi nel Museo delle Alpi, articolato nelle 29 sale dell’Opera Carlo Alberto, la postazione più alta, dove si possono vedere filmati e scenografie, provare giochi multimediali, ascoltare le testimonianze di geografi, antropologi e scienziati, che aiutano a conoscere le vette più alte e avvincenti d’Europa.
Avrete certamente capito che Bard è un complesso enorme, con una superficie di oltre 14000 metri quadrati, oltre 280 locali, 323 finestre, una cinquantina di bocche da fuoco, le prigioni. Una costruzione straordinaria dove, nel 2014, sono state girate alcune scene di The Avengers – Age of Ultron, film di enorme successo scritto e diretto da Joss Whedon.
Orari di visita: da martedì a venerdì 10.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
Il Castello di Verrès
A una manciata di chilometri da Bard e all’imbocco della Val d’Ayas (quella che sale verso il Monte Rosa), il castello mostra la sua sagoma spoglia e cubica protetta da mura spesse oltre due metri e mezzo, da un ponte levatoio, da un doppio portale e da bastioni dotati di cannoniere.
Di pietra sono i camini monumentali, le finestre gotiche, i portali e lo scalone che dal cortile interno conduce ai tre piani superiori. Verrès è il fulcro del famoso carnevale storico, evento a cui partecipano schiere di figuranti in costume d’epoca, i quali ricordano quel lontano 1450, quando Caterina di Challant lasciò il marito Pierre d’Introd, proprietario del castello, per ballare con i giovani nella piazza del paese.
Orari di visita fino a marzo 2020: da martedì a domenica 10.00-13.00 14.00-17.00; chiuso dall’11 al 24 novembre; dal 9 al 13 gennaio 2020; dal 17 febbraio al 2 marzo 2020.
Il Castello di Issogne
Issogne è una dimora decisamente sontuosa, anche se dall’esterno non si direbbe. Ma all’interno è un susseguirsi di affreschi, opere d’arte e altre meraviglie degne di una vera dimora rinascimentale, Il tutto grazie al nobile Giorgio di Challant, che volle ampliarlo e ristrutturarlo tra la fine del Quattrocento e gli inizi del secolo successivo.
Destinato ad ospitare sua cugina, Margherita de la Chambre e il figlio Filiberto, l’edificio svela la sua raffinatezza fin dal giardino interno, disegnato da una fontana di pietra ottagonale, sormontata da un delizioso albero di melograno (simbolo di fertilità) in ferro battuto.
Il vicino portico è mosso dai bellissimi affreschi del maestro Colin, che offrono uno spaccato della vita del paese, con la bottega del fornaio, la macelleria, il banco dei formaggi, il sarto al lavoro. Dello stesso autore sono le scene della Natività, dei profeti e degli apostoli nella cappella al primo piano, dove si trovano anche la camera della contessa e la sala d’armi, mentre al secondo, si possono ammirare la stanza del re di Francia con il letto a baldacchino e la camera di Giorgio di Challant.
Orari di visita fino a marzo 2020: da martedì a domenica 10.00-13.00 14.00-17.00; chiuso dal 14 al 28 ottobre e dal 9 all’11 marzo 2020
Il Castello di Fénis
In direzione ovest rispetto a Issogne, s’incontra il Castello di Fénis, scenografica costruzione medioevale costruita stranamente su un’area pianeggiante, con una doppia cinta muraria, camminamenti di ronda e diverse torri dalle linee sia slanciate che tozze.
Maniero di rappresentanza della nobile famiglia Challant, ospita pitture in parte commissionate da Bonifacio, figlio di Aimone di Challant. Nel cortile interno, sopra lo scalone di roccia semicircolare, spicca il grande affresco attribuito alla bottega di Giacomo Jaquerio, raffigurante San Giorgio che uccide il drago. Numerose anche le sale di pregio, da quella d’armi alla cucina, dalla sala da pranzo dei signori alla camera domini.
Orari di visita fino a marzo 2020: da martedì a domenica 10.00-13.00 14.00-17.00; chiuso dall’11 al 18 novembre.
Il Castello di Sarre
Assolutamente da non perdere è il Castello Reale di Sarre (26 km da Fénis), in località Lalex, su un promontorio che guarda la valle e la statale per il Monte Bianco. Eretto nel luogo dove già esisteva una casa forte, il maniero nel Settecento appartenne a Giovanni Francesco Ferrod di Arvier, poi ebbe vari proprietari fino al 1869, quando Vittorio Emanuele II re d’Italia lo acquistò per farne una residenza di caccia, una delle sue preferite.
La struttura appare oggi composta da un lungo corpo longitudinale con al centro una slanciata torre merlata a base quadrata. Anche se di discutibile gusto, unico è il Salone dei Trofei decorato con le corna di oltre 1000 stambecchi e quelle di centinaia di camosci, diligentemente disposte alle pareti e sul soffitto.
Considerato una specie di museo della presenza sabauda in Valle d’Aosta, il castello schiude al primo piano l’appartamento reale e la gran sala del gioco; al secondo, si visitano invece la sala di Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro nonché quella di Umberto e Maria José del Belgio.
Orari di visita fino a marzo 2020: da martedì a domenica 10.00-13.00 14.00-17.00; chiuso dal 4 al 18 novembre e dal 16 al 23 marzo 2020.
Informazioni: Turismo Valle d’Aosta
Per quanto riguarda le foto degli interni e il video, si ringrazia la Regione Autonoma Valle d’Aosta per l’Autorizzazione.
Tutte le immagini del servizio sono di Alberto Campanile
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