Valle d’Aosta consapevolmente
La Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia ma anche la più alta e nella bella stagione, diventa sinonimo di escursioni in quota, scarponcini da trekking, calpestio dello sterrato sotto le suole.
E come ogni cosa, anche i suoi sentieri di montagna hanno un “libretto di istruzioni”, vanno cioè saputi leggere con attenzione in preparazione all’escursione, valutandone i gradi di difficoltà e tutto quanto possiamo aspettarci dal percorso.
Per questo motivo, sul sito della regione, oltre a un ricco ventaglio di sentieri percorribili alle diverse quote, sia in giornata che in tappe di più giorni, è disponibile una pagina dedicata alla segnaletica e ai gradi di difficoltà, insieme a un vademecum per chi sceglie le sue bellissime montagne.
Ecco allora 4 tracce di itinerari da percorrere consapevolmente e in tutta sicurezza.
LA TAPPA 6 DEL CAMMINO BALTEO, DA CHALLAND-SAINT-VICTOR A SAINT-VINCENT
Si parte dalla vecchia latteria turnaria di Challand-Saint-Victor, ristrutturata da poco, e si imbocca il sentiero che sale ai resti del castello di Villa, culla della potente famiglia Challant, la posizione strategica e le mura possenti lo rendono ancora oggi un luogo affascinante, nonostante sia poco più di un rudere.
Si prosegue alla volta della Riserva naturale del Lago di Villa, caratterizzata da un particolare ambiente umido e con un agevole percorso guidato. Da qui si sale leggermente in quota, attraversando le installazioni artistiche di ChallandArt, fino al Col d’Arlaz, dove lo sguardo si apre su un panorama ampio e arioso.
Si scende poi fino a Émarèse dove è possibile visitare un sito parecchio curioso: la Borna da ghiasa, una grotta al cui interno spira perennemente un’aria gelida.
Tra boschi e distese prative si continua dolcemente a scendere fino a Moron di Saint-Vincent, accolti dalla preziosa chiesa romanica di San Maurizio e da un tipico rascard in legno tra le case del borgo.
Da qui, si continua la discesa fino a Saint-Vincent, il capoluogo. L’intero percorso misura circa 16 chilometri, ha un dislivello di + 873 m ed è classificato di difficoltà E.
DALLA VALLE DEL LYS AI PIEDI DEL MONT MARS
Se da Fontainemore si imbocca il sentiero numero 2, si entra nel vallone del Vargno, che s’innalza sulla sinistra orografica della Valle del Lys.
Il Vargno prende il nome dalla parola che, in patois, indica l’abete bianco, caratteristico di questa zona, ma poco diffuso nel resto della regione.
Dopo essere entrati nella Riserva Naturale del Mont Mars, il sentiero incontra una serie di suggestivi laghi alpini, tra cui quello del Vargno, il Lè Lounc e il Lè di Barma, sopra il quale, a quota 2.060 m, svetta l’omonimo rifugio, una struttura in pietra, di recente costruzione, dotata di pannelli solari per la produzione di energia elettrica, integrati da un sistema di co-generatori.
Da qui, il paesaggio è meraviglioso, oltre ai laghi, lo sguardo spazia sul massiccio del Mont Mars (2.600 m) e sul Colle della Barma d’Oropa (2.271 m), raggiungibile proseguendo sul sentiero che, all’altezza degli ultimi tornanti, presenta un fondo detritico.
Da Fontainemore al Colle della Barma d’Oropa ci sono 1.432 metri di dislivello e quasi 9 km da percorrere, livello di difficoltà E.
LA MADONNA DELLE NEVI DI CUNEY
Il percorso parte da Porliod (1.893 m), frazione di Nus, da cui si imbocca il sentiero 11B che sale tra praterie d’alta quota e boschi di conifere fino al pianoro a valle della Tsa de Fontaney.
Prendendo da qui il sentiero 11, si raggiunge il Col du Salvé, da cui in poco tempo ci si congiunge con il tracciato dell’Alta Via n.1 (AV1), che costeggia alla base una balza rocciosa e sale al rifugio e al Santuario di Cunéy , per un dislivello complessivo di 797 metri e una lunghezza di poco più di 6 chilometri, difficoltà escursionistica E.
Questa valle non smette di stupire neanche al calar del sole: il cielo, qui, è così bello, che poco lontano si trova l’Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta, che per tutta l’estate propone eventi e attività divulgative con al centro uno straordinario tetto di stelle.
Ogni anno, il 5 agosto, arrivano al Santuario della Madonna delle Nevi di Cunéy pellegrini da ogni parte della Valle d’Aosta e non solo, per la festa patronale che prevede, dopo la messa, l’immersione della croce processionale nell’acqua della vicina sorgente. Ci troviamo in una conca laterale del vallone di Saint-Barthélemy dominata dalla cosiddetta Becca del Merlo.
Accanto al santuario, c’è anche un antico rifugio, che dispone di 25 posti letto nei tradizionali dormitori interamente rivestiti in legno.
TREKKING E ALPINISMO DALLA VALSAVARENCHE AL GRAN PARADISO
La vetta del Gran Paradiso si eleva nel cuore dell’omonimo Parco Nazionale e uno degli itinerari più comuni che porta in vetta è quello in due tappe per altrettanti due giorni.
Diciamo subito che si tratta di un percorso che richiede esperienza di alta montagna e che è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.
Primo giorno: Da Pont, si imbocca la mulattiera pianeggiante che attraversa il torrente su un ponte di legno. Si prosegue in piano per qualche centinaio di metri, si inizia quindi a salire a tornanti inizialmente nel bosco, poi allo scoperto. Dopo un primo tratto ripido, la pendenza si fa più dolce e i tornanti si fanno più ampi, fino al Rifugio Vittorio Emanuele II a quota 2732 metri..
Secondo giorno: dal Rifugio, si imbocca il sentiero che si dirige a sinistra attraverso una pietraia, diventando ben presto un tracciato, che conduce sull’altipiano roccioso racchiuso dalle ultime propaggini della dorsale della Becca di Moncorvé e della bastionata che comprende la Testa di Moncorvé.
Al termine del pianoro, ha inizio il ghiacciaio del Gran Paradiso. Adeguatamente attrezzati, in cordata, si sale a gradoni fino a raggiungere il dosso nevoso della Schiena d’Asino, divisorio tra i ghiacciai di Moncorvé e di Laveciau.
Seguendo il dosso in direzione sud est, si prosegue fino a portarsi sul pianeggiante Colle della Becca di Moncorvé. Di qui si prosegue a sinistra, risalendo il pendio ghiacciato che termina sotto la crepaccia terminale; superato l’ostacolo, si toccano le rocce della cresta sud est e si affronta un ultimo passaggio, facile ma esposto, che da’ accesso al ripiano su cui si trova la statua della Madonna.
VADEMECUM DELL’ESCURSIONISTA CONSAPEVOLE, 5 CONSIGLI UTILI
Non sono certo gli itinerari a dover essere consapevoli, bensì gli escursionisti, che devono studiarli a dovere e adeguarsi alle regole della natura e della montagna, imparare a farle proprie per poter godere di un’esperienza quanto più sicura, divertente ed emozionante possibile.
Ecco quindi cinque consigli per vivere al meglio un’escursione in Valle d’Aosta:
- verificare le condizioni meteo e la percorribilità dell’itinerario prescelto, consultando prima di partire il portale regionale regione.vda.it;
- scegliere l’itinerario in rapporto alle proprie capacità personali e al proprio allenamento. I tempi di percorrenza, in media, aumentano del 20% per gli escursionisti meno allenati;
- non bere l’acqua dei ruscelli, potrebbe non essere potabile;
- informare sempre qualcuno dell’itinerario prescelto;
- rivolgersi alle Guide escursionistiche naturalistiche della Valle d’Aosta: potranno accompagnarvi e raccontarvi molte cose interessanti sugli aspetti ambientali e naturalistici dei luoghi attraversati e alle guide alpine per le ascensioni in alta montagna.
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