Valle d’Aosta, piccoli borghi, cosa vedere

Scritto da Redazione | settembre 20, 2024 0
Valle d'Aosta, il Forte di Bard, credits Alberto Campanile

Valle d’Aosta, il Forte di Bard, credits Alberto Campanile

Un viaggio attraverso le piccole località che costellano la Valle d’Aosta rivela l’anima più intima e riservata di questa regione incastonata tra le Alpi e il cielo, dove la storia si mostra in tutta la sua potenza.

Realtà minuscole, dove gli spazi hanno saputo evolversi senza rinunciare alla loro anima. Luoghi come il Forte di Bard, per esempio, considerato per secoli il prototipo della fortezza perfetta e inespugnabile, diventato uno degli hub culturali più attivi e vivaci del Paese, sede ogni anno di importanti mostre internazionali.

Nell’immaginario collettivo, è diventato pure il forte degli Avengers, in seguito al grande successo del film Marvel.

Insieme a quella di Bard, sono tantissime le storie di borghi valdostani dove è possibile cogliere non un tempo congelato, ma il suo trascorrere, riconoscendo nelle sue tracce, più che un grande passato, un susseguirsi di presenti, dei quali il nostro è solo l’ennesimo e domani sarà già Storia.

Ma vediamone alcuni insieme.

SAINT PIERRE, 5 millenni di storia, un castello fiabesco e… una mummia

Castello di Saint Pierre, credits Archivio Fotografico regione Valle d'Aosya

Castello di Saint Pierre, credits Archivio Fotografico regione Valle d’Aosya

Risalgono al 3000 A.C. le prime tracce insediative nella località di Saint-Pierre, che la rendono una delle primissime aree abitate della Valle d’Aosta.

Ma di un periodo ancora precedente è la sua abitante più vetusta: la Mummia del Lyskamm, la più antica mummia naturale d’Italia, una marmotta vissuta ben 6.600 anni fa.

Questo incredibile reperto, proveniente dal ghiacciaio del Lyskamm, gruppo del Monte Rosa, è oggi visitabile al Museo Regionale di Scienze Naturali Efisio Noussan, all’interno del castello di Saint Pierre, nel cuore della Valleé.

Prima di essere un museo, il castello che, nell’Ottocento, ha ispirato i disegni di John Ruskin e William Turner, è stato un’importante residenza dei signori di Quart, poi dei Savoia, quindi degli Challant, simbolo del loro potere.

Il suo attuale profilo è il risultato degli interventi in stile neogotico fin-de-siècle, che traggono ispirazione, soprattutto per le torrette angolari della torre centrale, dai castelli sugli speroni rocciosi della valle del Reno, nel sud della Germania.

A ÉTROUBLES, un museo all’aperto nella Valle del Gran San Bernardo

Etroubles, il Museo, creduts Archivio Fotografico Regione Valle d'Aosta

Etroubles, il Museo, creduts Archivio Fotografico Regione Valle d’Aosta

Cominciamo da Napoleone. Una delle più celebri immagini dell’empereur lo vede solenne, in sella al quasi altrettanto celebre cavallo rampante, proprio tra le montagne della Valle del Gran San Bernardo.

Ma se queste montagne potessero parlare, racconterebbero probabilmente una scena decisamente più simile a quella dipinta, mezzo secolo dopo, da Delaroche, con un Bonaparte infreddolito a dorso di mulo.

E racconterebbero anche di Annibale, di Carlo Magno e di tutti coloro che, diretti in Italia, hanno dovuto valicarle, lungo il percorso della via Francigena.

Proprio nella Valle del Gran San Bernardo sorge Étroubles, borgo grazioso, un tempo passaggio obbligato dei pellegrini, oggi museo a cielo aperto, intitolato proprio À Étroubles, avant toi sont passés…,  dove sono esposte opere di artisti internazionali del calibro di Albert Féraud, il massimo scultore francese del XX secolo e dello svizzero Hans Erni, oltre agli italiani Salvatore Sebaste e Sergio Zanni.

Il museo è visitabile in autonomia utilizzando da smartphone l’app Étroubles Turismo Cultura.

BARD e non solo: la Valle degli Avengers

Il complesso del Forte di Bard, location degli Avengers, credits Archivio Fotografico regione Valle d'Aosta

Il complesso del Forte di Bard, location degli Avengers, credits Archivio Fotografico regione Valle d’Aosta

Un ponte romano, meraviglia dell’ingegneria del I secolo D.C.; una strada realizzata nello stesso periodo scavando nella roccia della montagna; un castello a forma di parallelepipedo posto in cima a un’altura all’imbocco della Valle d’Aosta; un tunnel ferroviario che passa sotto il già menzionato forte di Bard e lo stesso fortilizio.

Che cos’hanno in comune tutti questi elementi? Oltre a essere tutti piuttosto vicini e in Valle d’Aosta, sono stati il set delle riprese del film Avengers, Age of Ultron. 

I centri storici di diversi comuni valligiani sono stati trasformati nella città immaginaria dell’Est Europa, Sokovia.

Bard si accede al maestoso Forte, sede dell’Hydra, acerrima nemica dello Shield, il castello dei cattivi dove Ultron mette a punto il suo piano di distruzione del Pianeta.

Donnas si può ripercorrere la Strada romana delle Gallie intagliata nella roccia sovrastata dal caratteristico arco e un Borgo medievale che conserva edifici del XVI e XVII secolo, mentre Pont-Saint-Martin merita una tappa per il Ponte romano sul torrente Lys che domina il centro cittadino.

Verrès lo splendido borgo medievale è sovrastato dalla Collegiata di Saint-Gilles, da cui si affaccia nel film l’attore Jeremy Renner.

Il tunnel ferroviario che si vede all’inizio del film è visibile dalla via Stazione a Hône e passa sotto il Forte di Bard. Le vestigia romane che appaiono in molte scene di combattimento a Sokovia sono le mura romane della Città di Aosta.

L’ORO DELLA VALLE D’AOSTA: Brusson, centro minerario e idroelettrico

La miniera d'oro Chamousira a Brusson, credits: Archivio Fotografico Regione Vella d'Aosta

La miniera d’oro Chamousira a Brusson, credits: Archivio Fotografico Regione Vella d’Aosta

Le storie, o per meglio dire le leggende in merito all’estrazione di oro a Brusson, 1300 m di quota in Val d’Ayas, si perdono nella notte dei tempi.

Pare che già i salassi, prima ancora dei romani, fossero a conoscenza della ricchezza del sottosuolo di questa California valdostana e che lo stesso nome di Brusson derivi dalla parola latina bruxeum, che significava, appunto, miniera d’oro.

Se l’origine del toponimo è dibattuta, certo non lo è l’importanza che, dal 1899, anno in cui i giacimenti sono stati ri-scoperti, fino alla fine degli anni Ottanta, hanno avuto per questo grazioso villaggio alpino le attività estrattive.

 La miniera di Chamousira Fenilliaz, appena fuori l’abitato di Brusson, è stata la più importante miniera d’oro della Valle d’Aosta e lascia ancora oggi i visitatori a bocca aperta.

Nel centro del paese, invece, si trova un grazioso laghetto di fondovalle, circondato da un coloratissimo parco giochi con tavoli e panchine, campo di beach volley e area verde per rilassarsi e prendere il sole, oltre che praticare la pesca sportiva.

Non si tratta, tuttavia, di un lago naturale, perché nato insieme alla diga che alimenta la centrale idroelettrica di Isollaz, nel vicino comune di Challand-Saint-Victor.

Oggi, in un’epoca in cui nelle miniere della Valle d’Aosta non si scava più, l’oro di Brusson si trova nell’acqua, quella che sotto forma di neve imbianca d’inverno le sue piste di fondo, quelle di discesa della vicina Estoul, e quella che, grazie allo scioglimento delle nevi, alimenta la potenza dei torrenti a primavera, permettendo di ricavare energia elettrica.

INFO 

Il portale Booking Valle d’Aosta è lo strumento per la prenotazione di vacanze e soggiorni gestito direttamente dall’Ufficio regionale del Turismo; offre l’elenco delle strutture ricettive della Valle (alberghi, RTA, B&B, agriturismi e appartamenti), con la possibilità di prenotare direttamente online senza intermediari e senza costi aggiuntivi, in base al comprensorio o al tipo di esperienza desiderata.

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