Venezia delle meraviglie – parte prima
Vi va di accompagnarci alla scoperta di una Venezia lontana anni luce dai riti del turismo di massa? Di una città che custodisce ancora preziosi e invidiabili scampoli di venezianità?
Se sì, gambe in spalla per un piacevole tour tra le botteghe e i laboratori di quegli artigiani che producono manufatti pregiatissimi, tramandandosi arti e saperi di generazione in generazione. Dalle loro mani escono capolavori del mosaico, del vetro, dei tessuti, della gioielleria, della doratura e di moltissimo altro. Pezzi meravigliosi che vanno ad abbellire le dimore più prestigiose del mondo e tengono altro il nome di Venezia e dell’Italia.
Sui nostri itinerari, non trascureremo, naturalmente, monumenti e musei, soprattutto quelli che documentano la storia e la grande tradizione dell’artigianato veneziano.
Partiamo allora da piazzale Roma, adiacente alla stazione ferroviaria Santa Lucia e, con il vaporetto della linea 1, raggiungiamo Riva di Biasio. Pochi minuti di passeggiata, con una buona cartina, ed ecco, in Campiello de la Comare, la Manifattura e lo Show Room dell’Antica Tessitura Serica Luigi Bevilacqua (Santa Croce 1320, visite su appuntamento).
Un posto mitico, sinonimo di tessuti raffinati e pregiatissimi,dove si possono vedere una ventina di antichi telai appartenuti alla Scuola della Seta della Serenissima e migliaia di cartoni bucherellati che riproducono disegni esclusivi. Il silenzio del laboratorio è rotto appena dai colpi delle pedaliere, che fissano la trama all’ordito.
Il lavoro è di quelli certosini: centinaia di rocchetti di seta colorata e migliaia di fili devono essere sistemati nel posto giusto e annodati in modo diverso, a seconda della funzione. Giornalmente, un telaio consente di riprodurre al massimo quaranta centimetri di tessuto, immaginate quanto tempo per mettere insieme decine e decine di metri!
Con pazienza e perizia d’altri tempi, solo poche valenti artigiane realizzano damaschi, velluti e broccati da sogno. Gli stessi, che impreziosiscono la sala Gialla della Casa Bianca, a Washington; la Casa Rosada a Buenos Aires o il Palazzo reale del Katar. Una curiosità: i tessuti di Bevilacqua mantegono a tutt’oggi una qualità così elevata, che solo un occhio molto esperto riuscirebbe a distinguerli da quelli prodotti nei secoli passati.
Con gli occhi pieni di tanta bellezza, torniamo all’imbarcadero di San Biasio e sempre con la linea 1 di vaporetto, solchiamo il Canal Grande fino alla fermata di San Stae, di fronte al campo omonimo.
Due passi ed ecco Palazzo Mocenigo, sede del Museo di Storia del Tessuto e del Costume, un altro luogo da sogno, dove si ammirano arredi originali veneziani, tessuti antichi, paramenti sacri e un gran numero di abiti del Seicento. Eccezionale anche la Biblioteca, con più di seimila volumi su fogge, abiti, tessuti e passamanerie.
Da Campo San Stae proseguiamo per la Fondamenta Rimpetto Mocenigo, quindi per Calle del Forner, che ci porta alle Fondamenta Cà Pesaro e alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, ospitata nell’omonimo e bel palazzotto barocco, che raccoglie capolavori di Klimt, Matisse e Chagall. All’ultimo piano, c’è anche il Museo d’Arte Orientale, con ricchissime collezioni d’arte giapponese e, in generale, asiatica.
Esaurite le visite, torniamo a San Stae e raggiungiamo a piedi Rialto, seguendo le indicazioni turistiche. Scorrendo per Ruga dei Speziali, facciamo sosta in una bottega storica al civico 381, la Drogheria Mascari, tempio di dolci tipici, frutta candita e oltre 200 tipi di spezie. Giunti a Rialto, è d’obbligo la full immersion nel suo vivacissimo mercato, tra primizie della Laguna, come castraure (il carciofo violetto di Sant’Erasmo) e moeche (il granchio raccolto nel periodo della muta, quando è privo di carapace).
Proprio di fronte ai banchi della frutta, al 74 del Sottoportico degli Orafi, c’è la bottega di Attombri, un artigiano che produce spille originalissime e collane con vetri di Murano e fili metallici.
Al termine di questa lunga e coinvolgente camminata, vi farà senz’altro piacere rilassarvi un poco a bordo del più tradizionale dei mezzi di trasporto veneziani: la gondola. Sfilare per i canali cullati dolcemente dallo sciabordio dell’acqua non ha davvero prezzo!
Se l’idea vi attira, non dovete far altro che cliccare su questo link e prenotare il vostro giro.
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