Venezia delle Meraviglie (parte terza)
Da piazzale Roma attraversiamo il Ponte di Calatrava, il quarto sul Canal Grande inaugurato nel 2008 e proseguiamo in direzione Rialto lungo la Fondamenta Santa Lucia, lasciandoci sulla sinistra la stazione ferroviaria e poi lungo la frequentatissima Lista di Spagna.
Arrivati in Campo San Geremia, proseguiamo per l’omonima Salizada e superato il Ponte delle Guglie, deviamo a sinistra per la fondamenta parallela al canale. Superiamo quindi l’ingresso del Ghetto lungo la Fondamenta di Cannaregio e, all’altezza del Sottoportego dei Vitelli, deviamo a destra, guadagnando il civico 1045, sede della storica Ditta Angelo Orsoni Mosaici.
Eccoci catapultati nell’ennesimo, suggestivo microcosmo di venezianità pura.
Basta varcare il cancello e, nel giardino, compaiono i primi crogioli, la fornace dove nascono le piastre colorate e quelle con la preziosa foglia d’oro, e il Laboratorio dove si tagliano manualmente le tessera da mosaico.
In fondo al cortile, c’è il magazzino, vera e propria biblioteca dei colori, con lunghi scaffali in legno dove sono custodite le tavolette di vetro diligentemente suddivise e numerate per tinta.
Un arcobaleno infinito di colori e sfumature, davanti al quale si starebbe ore, ammaliati da tanta luce e bellezza.
Nata alla fine dell’Ottocento a Murano (all’epoca le fornaci dovevano stare lontane dal centro storico per limitare il rischio di incendi), la Ditta Orsoni si è ritagliata una posizione di punta sul mercato.
Dal suo laboratorio partono ogni anno milioni di tessere in vetro colorato per andare a realizzare i più bei mosaici in tutto il mondo: da quelli del Teatro Nazionale di Toronto al gigantesco Buddha di Singhabury in Thailandia; dalla grande fontana della Dresdner Nank di Francoforte alla Sala d’Oro del Municipio di Stoccolma dove, tutti gli anni, si svolge la cerimonia dei Premi Nobel.
Qui, alla sede di Cannaregio, si può ammirare la Galleria dei Mosaici, che raccoglie diverse opere di Lucio Orsoni; si può assistere alla produzione degli smalti e acquistare direttamente le tessere colorate.
E non è tutto: da alcuni anni, l’Azienda Orsoni organizza un master in mosaico “Vivere la Bottega Veneziana-Storia, teoria e applicazione dell’Arte Musiva”, al quale possono partecipare architetti, artisti, semplici appassionati e chiunque sia interessato a scoprire le tecniche del mosaico e i segreti per il taglio delle lastre.
A questo punto, non possiamo sottrarci dal completare il percorso del vetro e partiamo in vaporetto per Murano (linea 5 dall’imbarcadero di fronte all’ingresso del Ghetto), dove sabbia e fuoco continuano ad essere gli ingredienti principali di un’arte tanto antica quanto prestigiosa. Qui, si soffia ancora il bolo incandescente come tradizione comanda.
Sbarcati, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta tra una miriade di laboratori e show-room pieni di vasi, calici, bicchieri, lampade, sculture e altre meraviglie tanto fragili quanto irresistibili.
L’effetto è quasi abbagliante, uno stordimento di riflessi e colori! Molti di questi produttori appartengono al Consorzio Murano Glass, che contraddistingue ogni pezzo con un proprio marchio, a garanzia della sua piena originalità e autenticità.
A conclusione di questo tour, non può naturalmente mancare una puntatina al Museo dell’Arte Vetraria, in Fondamenta Giustinian 8, dove si possono ammirare storici manufatti dei maestri vetrai tra il XV e il XVII secolo.
Info: Presso l’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia, Castello 5050 e presso l’Ufficio Informazioni e Assistenza Turistica (I.A.T.) della Stazione Ferroviaria Santa Lucia, si possono avere tutte le informazioni utili al proprio soggiorno, una cartina della città e news sugli eventi.
Se alla visita di Murano volete abbinare anche un’escursione a Burano, per ammirare le sue casine colorate e i tanti laboratori di merletto e artigianato artistico, potete prenotare a questo link e partire tranquilli per entrambe le isole.
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