Zermatt (Svizzera)/ Alle Falde del Cervino
Da buona emiliana, ho un occhio particolare per il cibo, e tutte le volte che mi trovo ad ammirare la vetta del Cervino, il Matterhorn degli svizzeri, non posso fare a meno di associarla a uno spicchio irresistibile di formaggio grana: compatto nella materia, perfetto nel taglio. Capolavoro naturale sotto ogni punto di vista. Re dell’arco alpino, così come il parmigiano è il re dei formaggi italiani.
Paragoni gastronomici a parte, fa sempre un certo effetto spiare quella vetta che tocca il cielo sfiorando i 4478 metri, e pensare quanto profondamente abbia segnato la storia dell’alpinismo.
Qui a Zermatt, nel cantone Vallese, una base d’osservazione sicuramente privilegiata, le guide alpine ci raccontano che, fin dalla seconda metà dell’Ottocento, il Cervino fu oggetto di numerosi tentativi di scalata da parte di alpinisti italiani e stranieri, sia dal versante valdostano che da quello elevetico. Il 14 luglio 1865, la corda che sosteneva quattro studiosi dell’Alpin Museum di Zermatt si spezzò, lasciandoli cadere nel vuoto. Era la stessa corda che, poco prima, aveva consentito a un gruppo di sette scalatori capitanati dal disegnatore londinese Edward Whymper di raggiungere la vetta inviolata del Cervino-Matterhorn.
Da allora, molte generazioni di alpinisti si sono alternate sui fianchi della montagna, riuscendo a domarne ogni cresta: Whymper era infatti salito su quella svizzera; quella italiana fu conquistata poco dopo dalla guida Carrel; la Zmutt fu vinta nel 1879 e la difficilissima Furgg nel 1911. La prima ascensione invernale lungo la parete nord risale invece al 1962.
Oggi, il Cervino offre più di trenta vie. Alcune memorabili, come quella che Walter Bonatti, nell’inverno del 1965, aprì da solo, in cinque giorni, sulla parete nord.
All’interno del Matterhorn Museum Zermatlantis, annunciato da una piramide di vetro e metallo, nel cuore di Zermatt, tra il Grand Hotel e la chiesa Parrocchiale, si può rivivere tutto questo attraverso un fitto corredo di foto, articoli di giornale, attrezzature, cimeli vari.
Gran parte degli alpinisti si cimenta oggi sulla via normale italiana o quella meno impegnativa del versante elvetico articolata sulla cresta Hoernli. Chi non ha esperienza o non vuol faticare opta per escursioni semplici ma ugualmente panoramiche, o sale al Gornergrat con il trenino che, da oltre un secolo, fa la spola tra Zermatt e questa località da sogno a 3089 metri sul livello del mare.
In poco più di mezz’ora lo zelante trenino copre 9 chilometri di strada ferrata, superando un dislivello di 1500 metri e raggiungendo uno degli angoli più panoramici delle Alpi. Da qui, la vista spazia sul sottostante ghiacciaio Gorner e sulla bellezza di 29 vette che superano i 4000 metri e che, in parte, confinano con l’Italia: Monte Rosa, Castor, Polluce, Breithorn…….E naturalmente, il Cervino-Matterhorn. Visto da qui, il ghiacciaio, Gornergletscher, sembra una tormentata lingua di ghiaccio che scende dal Monte Rosa in direzione Zermatt.
Ma le montagne della Mattertal sanno regalare anche paesaggi idilliaci, scenari da fiaba, come lo Stellisee, un laghetto in quota, raggiungibile dalla stazione di Blauherd, dove si specchia la piramide perfetta del Matterhorn.
Fatto il giro del lago, si può scendere per un’ampia mulattiera a un altro specchio d’acqua da sogno, il Grindjisee, incorniciato da pascoli e alberi, per poi guadagnare, dopo una piacevole passeggiata priva di difficoltà, l’ennesimo bacino trasparente, il lago Gruensee, e ritornare a Zermatt seguendo le indicazioni.
IN PRATICA
Il comprensorio Zermatt-Taesch-Randa comprende oltre 400 km di sentieri, settanta dei quali percorribili anche d’inverno. Le escursioni che abbiamo tratteggiato sono fattibli da tutti, anche da famiglie con bambini; la segnaletica è ottima e i tracciati sono tenuti benissimo.
* Escursione Zermatt – Gornergrat e ritorno: la gran parte degli escursionisti approfitta del trenino, la cui stazione è nel cuore di Zermatt, in Getwingstrasse. In estate, c’è una corsa ogni ora www.gornergrat.ch. Raggiunto il capolinea a monte, si prosegue per pochi minuti fino al Kulm Hotel Gornergrat e a uno sperone roccioso, dove la vista sul ghiacciaio è a dir poco eccezionale: un susseguirsi di vette perennemente innevate (Rosa, Castor, Polluce, Breithhorn, Cervino…), tutte oltre i 4000 metri. Nei pressi della stazione inizia anche il facile sentiero che scende a valle. A Riffelberg, c’è l’albergo omonimo che, nell’agosto del 1878, ospitò lo scrittore Mark Twain, che a queste montagne dedicò frasi memorabili:”In nessun altro luogo esiste una tale esposizione di grandezza e di bellezza così come può essere la vista dalla cima Gorner…” .
*Escursione Zermatt-Blauherd-Laghi Stellisee e Grindjisee-Findeln e ritorno
Da Zermatt, si raggiunge con gli impianti la stazione di Blauherd a quota 2571 metri. Da qui parte l’ampio sentiero per il lago Stellisee, raggiungibile in circa 20 minuti di piacevole passeggiata. Nelle sue acque trasparenti, il Cervino e le montagne circostanti rispecchiano i loro profili arditi. Il luogo è più che suggestivo: chi non soffre le levatacce, può raggiungerlo, da metà giugno a metà settembre, all’alba e godersi lo spettacolo delle creste che si tingono di rosso. Fatto il giro del lago, si imbocca la mulattiera per il Grindjisee, altro occhio chiaro della natura, sprofondato nel verde di alberi e pascoli, una chicca! Se si tiene per Eggen, si attraversa un borgo di case tradizionali chiamato Findeln, a quota 2100 metri.
Proseguendo verso ovest, con direzione Zermatt, ci si ritrova nella foresta e nella gola del Findelnbach, che regala scorci suggestivi su una bella cascata e sul trenino che sale al Gornergrat. Sceso un tratto più ripido, si attraversa la ferrovia e si raggiunge Winkelmatten, ultima stazione prima di Zermatt.
Info: Svizzera Turismo www.svizzera.it
Zermatt Tourismus www.zermatt.ch
Post correlati : Savognin (Svizzera), Tra Neve e Arte Svizzera / Lucerna è più vicina !
Lucerna (Svizzera), Bentornato Carnevale !
Alpi Franco – Svizzere / E se fosse uno Ski Safari ?